Modalità di analisi
Il debito consolidato delle Amministrazioni locali esclude le passività che costituiscono attività di enti appartenenti agli altri sotto settori delle Amministrazioni pubbliche. I titoli sono valutati al valore facciale. I dati relativi ai prestiti erogati dalle IFM residenti sono desunti dalle segnalazioni per la Matrice dei conti. I prestiti della CDP sono calcolati al netto della quota dei prestiti di scopo non ancora erogata e presente nei depositi nelle segnalazioni di vigilanza.
Il debito non consolidato, rispetto al debito consolidato, include le passività delle Amministrazioni locali verso enti appartenenti agli altri sotto settori delle Amministrazioni pubbliche (cosiddetti elementi di consolidamento). Il debito non consolidato fornisce quindi una misura della situazione debitoria complessiva degli enti, prescindendo dalla natura del soggetto creditore.
Nella categoria “altre passività” sono incluse principalmente le passività commerciali di Amministrazioni locali cedute al settore finanziario dalle imprese fornitrici con clausola pro soluto (ossia a titolo definitivo, trasferendone il rischio), le operazioni di cartolarizzazione riclassificate tra i prestiti(1), le operazioni di leasing finanziario effettuate con istituzioni finanziarie non bancarie, le operazioni di Partenariato pubblico-privato (PPP) consolidate nei conti delle Amministrazioni pubbliche.
Le passività in valuta estera sono convertite al tasso di cambio vigente alla fine del periodo di riferimento; gli importi tengono conto degli effetti delle operazioni di swap effettuate dall’emittente.
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