Le violazioni del codice della strada e la loro natura di entrate non ricorrenti
Approfondimento di V. Giannotti
In fase di controllo dei conti consuntivi di alcuni comuni, i giudici contabili si soffermano sulla corretta determinazione delle entrate derivanti dalle violazioni al codice della strada e sul correlato stanziamento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità. In particolare è stato evidenziato come un comune abbia raggiunto l’equilibrio di parte corrente anche mediante l’impiego di risorse non ripetitive, quali quelle riferite alle sanzioni per violazione al codice della strada, con conseguenze di possibili squilibri nel lungo termine, in considerazione di un equilibrio non avente natura sostanziale e strutturale. Tale situazione dovrebbe imporre una correlata riduzione della spesa a fronte di una non corretta rappresentazione delle citate entrate.
Le argomentazioni del Comune
L’ente ha proceduto alla valorizzazione delle entrate per sanzioni al codice della strada, evidenziate nel prospetto sulle entrate e spese aventi carattere non ripetitivo, per la sola differenza tra l’accertamento avvenuto nell’anno 2015 e la differenza della media accertata nel quinquennio 2010-2014, ottenendo una notevole decurtazione di tali proventi di carattere non ripetitivo, destinando la differenza non evidenziata quale entrata ripetitiva con possibilità di finanziare la spesa corrente. Dal lato invece del calcolo del FCDE l’accertamento utilizzato è stato quello interno dell’anno 2015, evidenziando una sua corretta rappresentazione. Secondo l’ente tale condotta sarebbe stata la conseguenza della natura ricorrente di tale entrata in quanto corrispondente alla media dell’incasso del quinquennio precedente.
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