Le criticità del bilancio e il fondamentale ruolo dei controlli interni

Approfondimento di V. Giannotti

A fronte di una serie di errori di rappresentazione dei risultati contabili, un ente dichiarava di attivare la procedura di riequilibrio finanziario, di cui all’art.243-bis TUEL, pur non essendo in grado di dimostrare correttamente le varie componenti del risultato di amministrazione, a seguito della errata contabilizzazione delle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui dovuti al passaggio ai nuovi principi della contabilità armonizzata.
I giudici contabili accertano in particolare la seguente situazione di confusione contabile:

  • L’ente aveva inserito nel conto consuntivo, residui attivi senza un preciso riesame delle ragioni creditorie dell’ente al fine di decidere se mantenere il residuo, in tutto o in parte, nel bilancio dell’ente (art. 228 del TUEL). In altri termini, l’ente non può quindi limitarsi a verificare meramente che continui a sussistere il titolo giuridico del credito, l’esistenza del debitore e la quantificazione del credito, ma deve anche accertare la effettiva riscuotibilità dello stesso e le ragioni per le quali non è stato riscosso in precedenza. Il mantenimento di residui attivi inesigibili nel conto del bilancio ha quindi inciso in modo chiaramente elusivo sull’attendibilità del risultato contabile di amministrazione e sulla formazione dell’avanzo di amministrazione, risultato falsato e insussistente;

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