La rilevanza del rapporto spese del personale e entrate correnti

Approfondimento di V. Giannotti

Si è avuto modo di indicare, nel precedente articolo (vedi “Le conseguenze della violazione di alcuni parametri di deficitarietà protratti negli anni”), come i giudici contabili stiano affinando le verifiche sulle violazioni dei singoli parametri di deficitarietà e ciò a prescindere se l’ente si trovi o meno nelle condizioni di deficitarietà strutturale (ovvero mancato obiettivo di almeno 5 dei 10 parametri). Quello che rileva, al fine di dimostrare una situazione di squilibrio, è la violazione anche di un solo parametro, squilibrio che si accentua allorquando lo sforamento rispetto al parametro obiettivo si dovesse protrarre negli anni. Qui di seguito alcune precisazioni da parte dei giudici contabili in merito alla violazione di altri parametri di deficitarietà.

Il rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti

Il parametro di deficitarietà n.6 prevede quale obiettivo che il “Volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III superiore al 40 per cento per i comuni inferiori a 5.000 abitanti, superiore al 39 per cento per i comuni da 5.000 a 29.999 abitanti e superiore al 38 per cento per i comuni oltre i 29.999 abitanti”.

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