La «variazione» può correggere i preventivi locali

Fonte: Il Sole 24 Ore

Le modifiche nate per accogliere le tante novità intervenute in corso d’opera nelle regole di fiscalità locale possono essere recepite con semplici variazioni ai bilanci, senza il bisogno di cancellare e riapprovare integralmente i tormentati preventivi 2013.

Il ministero dell’Economia dà il via libera alla procedura “snella” per rivedere i regolamenti tributari, in risposta a un’interrogazione formulata in commissione Finanze alla Camera da Gian Mario Fragomeli e Marco Causi (entrambi del Pd). Il problema non è nuovo, e si era presentato (anche se in termini meno pervasivi) anche nel 2012: nel corso dell’anno, le regole chiave del Fisco locale sono state mitragliate da continue revisioni, che quest’anno si sono concentrate in particolare sulla Tares. Le ultime sono arrivate con la legge di conversione del decreto 102/2013, quello che ha cancellato per sempre l’acconto Imu su abitazioni principali e immobili agricoli, e che vista la mala parata sul debutto della Tares ha previsto per i Comuni la possibilità di fare macchina indietro e tornare alle tasse o alle tariffe ambientali applicate nel 2012: un ritorno al passato su cui lo stesso ministero dell’Economia ha poi sollevato più di un dubbio, ma che non pare in discussione norme alla mano (si veda anche Il Sole 24 Ore del 18 novembre).

Da questo continuo tramestio delle regole è nata la domanda: chi ha già approvato il bilancio nei mesi scorsi e volesse correggere regole e tariffe alla luce dei provvedimenti più recenti, deve seguire la via ordinaria, che passa dalla cancellazione e riapprovazione dell’intero preventivo, oppure può imboccare la via più semplice della variazione di bilancio? In un primo momento, l’Economia sembrava propendere per la prima tesi (sulla Tares, in particolare, era in preparazione una circolare che sembrava negare la possibilità di tornare a Tarsu per chi avesse già varato i conti 2013), ma alla fine sceglie la seconda opzione: un’apertura importante per le amministrazioni locali, anche se arriva ormai a ridosso del termine ultimo entro il quale chiudere il cantiere dei “preventivi” comunali del 2013.

Sempre che, naturalmente, dall’affaire-Imu non spunti una nuova mini-proroga, come prevedono alcune ipotesi tecniche per risolvere il problema delle compensazioni del saldo sull’abitazione principale ad aliquote 2013 (si veda anche l’articolo a pagina 5). Oggi, probabilmente, se ne saprà di più. E sempre oggi si conoscerà la risposta dell’Economia all’alta proposta formulata dai deputati Pd della commissione Finanze, che per venire incontro ai contribuenti chiedono di considerare valide per il saldo sugli immobili diversi dalle abitazioni principali solo le aliquote pubblicate entro oggi, rimandando al giugno 2014 gli eventuali conguagli nei Comuni “ritardatari”.

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