Legge di stabilità, Morando: per Sud mix decontribuzione e credito di imposta

il Sole 24 Ore
27 Novembre 2015
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Il governo è impegnato a promuovere gli investimenti destinati al Mezzogiorno e lo farà nella legge di stabilità attraverso «un mix efficace» di interventi «tra il prolungamento della decontribuzione per le nuove assunzioni e la concessione di un credito di imposta automatico per gli investimenti». È quanto ha affermato il vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, nel corso della replica in Commissione Bilancio della Camera, al termine della discussione generale sulla manovra, secondo quanto emerge dai bollettini parlamentari. In particolare, ha spiegato Morando, il governo «ritiene essenziale dismettere la politica degli anni passati orientata allo stanziamento di incentivi, anche di rilevante entità, che all’atto pratico si sono poi troppo spesso rilevati di scarsa utilizzazione».

In arrivo pioggia di emendamenti
È una vera e propria valanga di emendamenti (tra i 5mila e i 7mila) quella che si sta per abbattere alla Camera sul testo della legge di stabilità arrivato dal Senato. Il termine per la presentazione dei correttivi da parte dei gruppi parlamentari è scaduta questa sera ma già ieri veniva considerata praticamente certa un’ondata di migliaia di proposte di modifica. Che comprenderà anche uno dei nodi lasciati in sospeso al Senato: l’aumento del plafond della detassazione del premio di produttività per i lavoratori dipendenti. A sostenere che una modifica in questo senso potrebbe essere approvata dalla commissione Bilancio di Montecitorio è Paolo Tancredi (Ap), relatore alla Camera della manovra insieme a Fabio Melilli (Pd).

Sud, esodati e salario produttività in emendamenti Pd
Mezzogiorno, esodati, “opzione donna”, salario di produttività. Sono alcuni dei temi affrontati dal Pd attraverso le proposte di modifica al Ddl stabilità depositati in commissione Bilancio alla Camera. Emendamenti che peraltro riflettono le indicazioni emerse dai pareri delle altre Commissioni. Quanto al Mezzogiorno, riferisce il capogruppo in commissione Bilancio, Maino Marchi, si punta a un mix di interventi da calibrare che puntano a rafforzare la decontribuzione sulle assunzioni a scalare o al 100% e all’ampliamento del superammortamento per le imprese dal 140 al 160 per cento. Per il capitolo lavoro e previdenza si interverrà sull’aumento delle risorse da destinare al salario di produttività, sulla questione esodati, sulla “opzione donna” e sulla no tax area per i pensionati. Di flessibilità in uscita se ne riparlerà l’anno prossimo.

Emendamenti Ap su sud, sicurezza, famiglia e salario
Ap si è concentrata su temi simili: sud, sicurezza, famiglia e salario. In particoilare, «per quanto riguarda la questione del Sud – si legge in una nota di Area popolare – abbiamo presentato proposte sia sulla decontribuzione che sul credito d’imposta o superammortamento. Noi preferiamo questa seconda ipotesi, che privilegia la ripresa degli investimenti da parte delle aziende». Quanto alla sicurezza «prevediamo uno stanziamento di 500 milioni di euro per il comparto».

Tre ipotesi per il pacchetto sud
Governo e maggioranza lavorano di concerto ai correttivi più attesi. Sul primo fronte il Governo agirà sulla clausola Ue “eventi eccezionali” per far scattare con un emendamento gli interventi annunciati da Matteo Renzi. Sul Sud tre sono le ipotesi sul tappeto: mini credito d’imposta sugli investimenti; estensione di un anno della decontribuzione sui neo-assunti; super-ammortamenti maggiorati. A proporre per il Sud un incremento dal 140% al 160% dei superammortamenti è stata la commissione Finanze della Camera nel suo parere favorevole alla manovra in cui suggerisce anche di aumentare la decontribuzione.

Upb: crescita Pil 2015 a +0,8%
Intanto l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), nel rapporto sulla politica di bilancio 2016, segnala che nell’ultimo trimestre 2015 l’economia italiana dovrebbe crescere «secondo ritmi in linea o lievemente superiori» a quelli del terzo (+0,2%). In media d’anno, la crescita del Pil destagionalizzato sarebbe quindi dello 0,7% e del Pil grezzo (tre giorni lavorativi in più del 2014) dello 0,8%. Il governo stima +0,9% nel 2015. L’Upb segnala anche il rischio di «nuovi tagli» per la sanità che potrebbe subire una riduzione della spesa di circa mezzo punto di Pil, ovvero 8 miliardi tra il 2015 e il 2019. E stima che dalla cancellazione della Tasi sulla prima casa arriveranno effetti positivi sui consumi per 1,5 miliardi di euro.

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