Prenderà il via ufficialmente da giovedì la sessione di bilancio, ovvero l’iter della legge di stabilità a Palazzo Madama. Si parte alle 9.30 con le comunicazioni in Aula del presidente del Senato Pietro Grasso, secondo quanto stabilito in conferenza dei capigruppo. Lunedì 2 novembre si apre invece il ciclo di audizioni in commissione Bilancio del Senato: dalle 11 alle 21 saranno ascoltate le parti sociali. Martedì (dalle 9-9,30 alle 14) sarà la volta di Corte dei conti, ufficio parlamentare del Bilancio, Bankitalia e Istat. A chiudere il ciclo mercoledì alle 8 sarà il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. La commissione avrà tempo per esaminare il testo fino a venerdì 13 novembre. mentre è stato fissato per sabato 14 il termine per gli emendamenti per l’Aula. Il ddl approderà in Assemblea la settimana successiva, prevedibilmente a partire da martedì 17.
Confermata dall’Ue la flessibilità per la crisi dei migranti
Intanto arriva la conferma che la Commissione europea applicherà la flessibilità prevista dalle regole del patto di stabilità sulla base dei costi effettivi per fronteggiare la crisi dei migranti sostenuti dai bilanci degli Stati membri della zona euro. È stato il presidente Jean Claude Juncker a chiarire il punto all’Europarlamento nel corso di una seduta dedicata all’immigrazione e alle recenti decisioni dei capi di Stato e di governo della Ue. Juncker ha ribadito che non si tratterà di una clausola di flessibilità in quanto tale (come è il caso per la spesa per gli investimenti con co-finanziamento europeo e per l’attuazione delle riforme che migliorano la crescita potenziale di un Paese), ma si tratterà di una valutazione «caso per caso». Nel progetto di legge di bilancio l’Italia chiede uno “sconto” di circa 3,3 miliardi, pari allo 0,2% del Pil.
Il confronto sulle misure per il Mezzogiorno
Intanto restano in piedi le polemiche su alcuni contenuti del testo, dalla lotta all’evasione fiscale agli interventi per il Sud. Nel suo rapporto annuale Svimez parla in questo caso di un «timidissimo» segnale di ripresa, lo 0,1%, dopo sette anni di crisi. Ma nella legge di stabilità «ci sono interventi molto interessanti per alcune città del Sud, però nel complesso il Mezzogiorno non c’è», ha commentato Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria con delega al Sud. Posizione a cui si uniscono le opposizioni, la minoranza dem e anche il centrista Gaetano Quagliariello. «Se non ci sono risorse appostate lì (nella stabilità, ndr) però ci sono meccanismi per sbloccare, soprattutto da parte delle Regioni, i fondi bloccati. Si tratta di 11 miliardi, di cui sette si può prevedere vadano in porto per il Sud» è stata la replica indiretta del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan alla tavola rotonda di European Economy.
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