Al 20 settembre 2015, i modelli 730 trasmessi risultavano circa 19,5 milioni, un milione in più rispetto al 2014. Di questi, il 65% è stato predisposto utilizzando i dati elaborati dall’Agenzia delle Entrate: per il “730 precompilato” un avvio obiettivamente positivo. Raccolto il risultato, l’Amministrazione finanziaria sta lavorando per incrementare le informazioni da inserire preventivamente nel modello; in particolare, oltre alle spese sanitarie, anche i dati relativi ai contributi versati per la previdenza complementare, alle spese sostenute per i corsi di istruzione universitaria, a quelle funebri e alla prima rata delle spese per le ristrutturazioni edilizie e per la riqualificazione energetica degli edifici.
In questi termini si è espresso il direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, nel corso dell’audizione di stamattina presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, a palazzo San Macuto a Roma, parlando di uno dei progetti di straordinario impatto culturale che l’Amministrazione ha messo in campo e su cui sta fortemente investendo.
Il direttore ha, quindi, aggiornato i dati provvisori forniti a luglio sull’andamento dell’operazione 730 precompilato e annunciato in che direzione si sta muovendo la macchina fiscale per rendere sempre più completa la dichiarazione. In tal senso, ha apprezzato gli interventi normativi, contenuti nel disegno di legge di stabilità 2016, finalizzati a semplificare le modalità di determinazione di oneri detraibili, come le spese funebri e quelle per la frequenza di corsi universitari.
Sulle spese sanitarie, il direttore ha fornito risposte e rassicurato le Associazioni (la Federmanager, il Cndcec e la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) tenute a interagire con l’Agenzia, affinché queste diventino dati disponibili nella precompilata 2016. In particolare, sul paventato rischio di duplicazione di adempimenti a carico di medici e odontoiatri, che già comunicano informazioni ai fini dello spesometro, Rossella Orlandi ha specificato che i dati trasmessi al sistema Tessera sanitaria per la precompilata non andranno “replicati” per lo spesometro (la previsione normativa è già contenuta nel Ddl di stabilità 2016).
Ha poi risposto alle altre criticità prospettate, fugandole: non esiste alcun impedimento nella trasmissione dei dati da parte dei professionisti non accreditati al sistema Tessera sanitaria. Infatti, con un Dm e un provvedimento delle Entrate, entrambi del 31 luglio scorso, sono state definite le specifiche tecniche e le modalità operative per portare a termine l’adempimento che, inoltre, potrà essere effettuato sia direttamente sia mediante intermediari autorizzati.
A tutta semplificazione anche la dichiarazione dei sostituti d’imposta. L’impegno è quello di ridurre al massimo le informazioni richieste, tenuto conto che i sostituti devono prima inviare all’Agenzia (entro il 7 marzo di ogni anno) le certificazioni uniche, perché questa possa predisporre le dichiarazioni precompilate, dopo, entro il 31 luglio, gli stessi dati devono essere indicati nel modello dei sostituti, il 770. La strada intrapresa è quella di eliminare del tutto, dal 770, le informazioni di dettaglio, cioè riferite ai singoli percipienti. La prima innovazione in tal senso, inserita nella legge di stabilità, riguarda già gli adempimenti del prossimo anno: “l’obbligo di trasmissione entro la data del 7 marzo delle nuove certificazioni uniche – sarà – limitato a quelle contenenti dati utili per la predisposizione della dichiarazione precompilata, con differimento alla data di presentazione del modello 770 (il 31 luglio) del termine di trasmissione delle restanti certificazioni uniche”.
La fatturazione elettronica
Un altro progetto strategico sul quale l’Agenzia delle Entrate sta impiegando le sue forze è la fatturazione elettronica, diventata un obbligo, dal 31 marzo 2015, per i fornitori delle pubbliche amministrazioni. Per il flusso di documenti, come è noto, è stato istituito il Sistema di interscambio (Sdi), gestito dall’Agenzia delle Entrate con il supporto del partner tecnologico Sogei.
Il direttore Orlandi ha ricordato, in primo luogo, il Dlgs 127/2015 che incentiva imprese e professionisti ad adottare tale sistema di fatturazione, in quanto saranno agevolati nella fase di invio dei dati all’Agenzia. A tale scopo, il decreto prevede una serie di compiti a carico delle Entrate: la realizzazione, a partire dal 1° luglio 2016, di servizi gratuiti per la generazione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche; l’implementazione, entro il 1° gennaio 2017, del Sid per gestire il flusso di fatture elettroniche anche tra privati; la definizione delle informazioni da trasmettere, con relativi termini e modalità tecniche; la definizione delle caratteristiche tecniche degli strumenti tramite i quali memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi giornalieri da parte dei soggetti Iva che effettuano operazioni che prevedono l’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale al posto della fattura.
Nell’ambito di tale quadro normativo, l’Agenzia – ha sottolineato Rossella Orlandi – ha già avviato, insieme con Sogei, l’implementazione della piattaforma Sid e, insieme alle principali associazioni di categoria, le iniziative per mettere a punto la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi, in particolare per individuare i requisiti tecnici dei dispositivi di memorizzazione e invio telematico dei corrispettivi giornalieri e dei dati dei distributori automatici, affinché abbiano adeguate garanzie di sicurezza.
L’Agenzia, inoltre, sta lavorando anche sulla criticità evidenziata dal Cndcec in merito ai costi che avrebbe l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica agli scambi tra privati (“B2B”): al riguardo, ha spiegato la Orlandi, la volontà è di mettere a punto soluzioni a costo zero per i contribuenti.
Riguardo l’obbligo di fatturazione digitale che, a partire dallo scorso 31 marzo, interessa tutte le amministrazioni e gli enti pubblici, Rossella Orlandi ha evidenziato come il potenziamento operato sul Sistema di interscambio (Sdi) si sia dimostrato efficace: la piattaforma è stata in grado di gestire il consistente aumento degli utenti (da circa 18mila file al giorno registrati a marzo 2015 si è passati a circa 87mila ricevuti in media a ottobre 2015). Il numero degli uffici destinatari di fatture elettroniche, inoltre, è aumentato del 156% (dai 19.729 del 30 marzo ai 50.572, registrati al 9 novembre), quello dei fornitori del 451% (da 104mila 573.170).
Il direttore dell’Agenzia ha poi sottolineato il costante decremento della percentuale di file scartati in rapporto all’aumento di quelli ricevuti: nel periodo 6 giugno 2014 – 9 novembre 2015, il Sid ha ricevuto oltre 20,4 milioni file fattura, con un tasso di scarto complessivo pari al 9,2% che diventa del 5,4% nel mese di ottobre 2015 (il dato, nel secondo semestre 2014, era del 18,23%; nel primo semestre 2015, dell’11%). Nello stesso periodo, il Sid ha ricevuto oltre 12,8 milioni di file fattura destinati a enti locali, pari al 75% del totale dei file ricevuti nel periodo. Il tasso di scarto relativo a questi file è pari al 3,4% mentre la percentuale media delle fatture accettate è pari al 93% circa di quelle oggetto di esito. Il tasso di scarto, dunque, in continuo decremento, è certamente un indicatore di quanto siano efficaci gli strumenti messi a disposizione degli utenti.
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