Fattura elettronica, ancora poche ore e poi partirà la rivoluzione fiscale sia negli uffici della pubblica amministrazione, ma, soprattutto, di tutti quegli operatori, anche privati, che svolgono prestazioni o cedono beni a enti pubblici.
Da domani, infatti, sarà obbligatoria in maniera definitiva ed esclusiva la fattura di tipo digitale da emanare a tutti gli enti di proprietà pubblica – centrale o locale – per tutti coloro che lavorano con la PA.
E’ una mole di 50 milioni di documenti l’anno quella che, da domani, invaderà le caselle di posta elettronica e gli archivi digitali di tutte le amministrazioni d’Italia, coinvolte in un vero e proprio cambio di epoca.
A dettare il ritmo di questo passaggio, i punti dell’agenda digitale che hanno scandito l’avvicinamento a una data a suo modo storica per la gestione dei conti pubblici e la trasparenza negli uffici.
Saranno non meno di 35mila infatti gli enti coinvolti nel processo di adeguamento alla fattura elettronica, tra Comuni, Regioni, Province, ministeri, società controllate, Asl, enti di assistenza e via dicendo. Facile, dunque, che il numero degli operatori coinvolti in questo processo crsca in maniera esponenziale: la prima stima, infatti, parla di ben 2 milioni – ma si tratta di un conteggio prudenziale – di attività, partite Iva e attori commerciali che avranno a che fare con il rinnovamento degli strumenti contabili nella PA.
Fulcro di tutto il procedimento di invio e somministrazione delle fatture elettroniche nei confronti della pubblica amministrazione, sarà il Sistema d’interscambio, potenziato, ha precisato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, per sostenere l’enorme flusso di dati e file che saranno immessi nelle autostrade telematiche a partire da domani. Attraverso questo “casello” digitale, infatti, viene tenuto in considerazione l’assolvimento dell’Iva nei confronti dell’ente pubblico destinatario della prestazione, che fa il paio con le recenti innovazioni in materia di split payment che hanno attraversato il rapporto della PA con prestatori d’opera e fornitori.
Quello che, però, il numero uno dell’ente fiscale ha tenuto a precisare, nei giorni scorsi, riguardo lo Sdi, è che con esso non verranno realizzate operazioni di accertamento. Per mezzo di questo organo di collegamento tra il soggetto emittente la fattura e l’ente che la riceve, viene gestita la trasmissione delle fatture, l’accreditamento, il controllo del documento e lo storico di ogni soggetto.
COME SI PREPARA E INVIA LA FATTURA ELETTRONICA
Quale sarà il reale beneficio della fattura elettronica? Oltre a eliminare del tutto l’uso della carta per le rendicontazioni nell’alveo amministrativo, governo ed Agenzia Entrate ritengono che l’innovazione in vigore da domani dovrebbe assicurare un rientro di svariati miliardi di euro nelle casse pubbliche.
Quello che è certo, è che già a partire da mercoledì primo aprile saranno attive semplificazioni burocratiche per gli enti pubblici: non sarà più obbligatorio, infatti, in corrispondenza del vi all’obbligo di fattura elettronica, la comunicazione dei dati relativi a tutti i crediti nei confronti che rivendicano le imprese.
PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO
• Contenuto obbligatorio e formato • Sistema di Interscambio • Adempimenti • Scadenze • Rapporti con i fornitori • Conservazione delle fatture elettronicheContiene schemi di atti e lettere |
Fonte: Leggioggi.it
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