ANCI – Via al patto di stabilità, TASI tutta ai Comuni e spending a misura dei territori

6 Ottobre 2014
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Con comunicato del 03/10/2014 l’ANCI precisa quanto segue.

“Le priorità sono tre: via il patto di stabilità, trattenimento del 100% del gettito fiscale immobiliare, spending review a misura di Comune”. A delineare gli obiettivi dell’Anci per la prossima Legge di stabilità è il presidente Piero Fassino, intervistato sul Gazzettino di oggi.

Il patto di stabilità “non ha più ragione di essere mantenuto: è una prigione, blocca lo sviluppo e dal 2015, con il nuovo sistema di contabilità, non servirà più”, sottolinea il presidente Anci. Che sulla fiscalità locale ribadisce: “Chiediamo che lo Stato lasci ai Comuni il 100% del gettito fiscale immobiliare superando l’attuale situazione di compartecipazione. Parliamo di 4 miliardi. Siamo pronti a compensare il maxi-introito con altre voci: il fondo di solidarietà può essere superato, non è più uno strumento utile”.

Quanto poi alla spending review, Fassino evidenzia il prezzo pagato dai Comuni: “Bastano due cifre: fatto 100 il debito pubblico e la spesa pubblica totali, la parte imputabile ai Comuni è rispettivamente del 2,5% e del 7,6%. Negli ultimi sei anni abbiamo contribuito al risanamento per 17 miliardi”.

Da qui la convinzione di dover agire “verso quelle amministrazioni, in primo luogo dello Stato, a cui non è stato chiesto lo stesso sforzo”. E la proposta di modulare la spending: “Indichino l’obiettivo di contenimento della spesa a saldo e lascino ogni Comune libero di decidere come conseguirlo. Ogni territorio è diverso, la camicie di forza non funzionano”.

Infine, un cenno al ruolo dei Comuni in vista della Agenda Urbana che la Commissione Ue adotterà entro fine anno. “A livello Ue, va ribaltata la situazione avuta finora con le Regioni unico punto di riferimento istituzionale. Come Anci stiamo lavorando affinchè questa Agenda sia robusta e piena di contenuti”, conclude Fassino.

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