– I comuni che non hanno mai istituto il tributo possono farlo raggiungendo un’aliquota non superiore al 5 per mille (sulla base di incrementi annuali non superiori al 3 per mille);
– I comuni che hanno applicato per l’anno 2010 un’aliquota non superiore al 4 per mille possono disporre aumenti di aliquota complessivamente non superiori al 3 per mille (sulla base di incrementi annuali non superiori al 2 per mille);
– I comuni che hanno applicato per l’anno 2010 un’aliquota superiore al 4 per mille possono disporre aumenti di aliquota complessivamente non superiori al 2 per mille( sulla base di incrementi annuali non superiori all’1 per mille).
Resta ferma la misura massima dell’aliquota applicabile pari all’8 per mille (vigente in 649 enti).
Di seguito la situazione attuale in Italia:
aliquota 8 per mille: 649
aliquota 7 per mille: 301
aliquota 6 per mille: 654
aliquota 5 per mille: 1.650
aliquota 4 per mille: 1.297
aliquota 3 per mille: 465
aliquota 2 per mille: 913
aliquota 1 per mille: 198
aliquota 0 per mille: 1.967
A fronte di queste richieste le proposte del governo sono più restrittive, prevedono: aumenti fino al 4 per mille per gli enti che non hanno applicato il tributo, aumenti fino al 2 per mille per quelli che hanno una aliquota inferiore al 4 per mille e nessun aumento per gli altri.
La trattativa è aperta.
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