Dottori commercialisti essenziali nello sviluppo del Recovery Plan

ItaliaOggi
8 Luglio 2021
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da ItaliaOggi – In collaborazione con Mimesi s.r.l. 

«Voi uscendo dalla crisi pandemica avete ispirato un intero continente e avete mostrato qual è il vero significato della solidarietà»: così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha approvato il Pnrr presentato dal governo italiano, attribuendo un punteggio di dieci A e una sola B, dovuta alle informazioni incomplete fornite in materia di costi dei singoli interventi. Affinché l’approvazione del Pnrr non resti un bel piano soltanto sulla carta, l’Italia dovrà essere in grado di concretizzare questa iniezione di liquidità attraverso adeguati decreti attuativi, che trasformino questi numeri, importanti, in aiuti concreti per il sistema produttivo nazionale. Il nostro Paese ha bisogno da tempo altresì di riforme strutturali, non direttamente previste dal PNRR, ma che saranno fondamentali per accompagnarne l’attuazione del processo di sviluppo e ammodernamento del sistema produttivo nazionale.

Purtroppo la pandemia di Covid-19 è sopraggiunta in un momento storico in cui era già evidente e condivisa la necessità di adattare l’attuale modello economico verso una maggiore efficienza e sostenibilità. La lentezza nella realizzazione di alcune riforme strutturali generano un impatto negativo sugli investimenti e sulla produttività e questi problemi rischiano di condannare l’Italia a un futuro di bassa crescita, da cui sarà sempre più difficile uscire. In questo processo, fondamentale sarà il coinvolgimento della categoria professionale dei dottori commercialisti, che sono il principale anello di congiunzione tra il governo e le imprese. Questi 18 mesi di pandemia hanno dimostrato ancor di più quanto il ruolo di questa categoria professionale sia ‘essenziale’ al supporto del comparto economico del Paese. Secondo le stime della Commissione Ue, contenute nella valutazione del Pnrr, grazie soltanto alla componente investimenti del piano, il Pil italiano crescerà tra l’1,5% e il 2,5% entro il 2026. I piani di investimento del nostro Paese e i numerosi programmi di finanziamento europei richiederanno, ai beneficiari, la certificazione delle spese sostenute nell’ambito dei progetti approvati, come normato dai regolamenti europei relativi ai fondi strutturali, al fine di garantire un corretto ed efficace utilizzo degli aiuti. I beneficiari dei finanziamenti europei dovranno quindi individuare figure professionali, in grado di effettuare il controllo di primo livello e di certificare la correttezza delle procedure di spesa e la completezza della documentazione a supporto, secondo quanto richiesto dalle linee guida dei singoli programmi. L’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro, con la futura programmazione 2021/2027, può vedere i dottori commercialisti impegnati in prima linea, chiamati ad effettuare l’attività di controllo e certificazione delle spese. La trasparenza e celerità nella gestione delle risorse sarà fondamentale per garantire la ripresa economica: in tale contesto, la figura del dottore commercialista, con le sue competenze specifiche, potrà essere determinante sotto i seguenti profili: 1. il riconoscimento della figura del dottore commercialista quale intermediario abilitato nella fase di progettazione, del supporto alle imprese/P.A. e della presentazione delle domande di agevolazione; 2. certificazione obbligatoria da parte di un professionista, iscritto all’Albo dei dottori commercialisti, a fronte di una previsione normativa, costrittiva in tal senso, di tutte le spese sostenute a valere sui fondi/avvisi di cui al Pnrr. Questi provvedimenti andrebbero a snellire la fase dei controlli da parte delle Pubbliche amministrazioni competenti, garantendo una maggiore velocità nell’erogazione delle risorse, a beneficio delle imprese, comportando una derivazione su tutto il sistema produttivo, che potrebbe usufruire al contempo di Advisor esterni, utili a perfezionare i processi di richiesta e rendicontazione delle agevolazioni presentate. Sarebbe opportuno, a tal proposito, l’inserimento dei costi sostenuti per lo studio di fattibilità e consulenza economico-finanziaria, tra le spese ammissibili alle agevolazioni, nonché delle spese di certificazione in tutte le agevolazioni future. L’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili ha ritenuto cruciale andare a evidenziare «Il ruolo del giovane commercialista nella costruzione del futuro del nostro Paese», tanto da focalizzare il Forum nazionale che si terrà a Roma, il prossimo 16 luglio, sulla funzionalità del professionista nella ripresa di un’economia che ha subìto fin troppe ripercussioni negli ultimi anni. C’è bisogno di coraggio perché le azioni di oggi saranno di ispirazione per le generazioni future e il progresso sarà dettato da un connubio di immaginazione, capacità strategica e concretezza esecutiva.

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