di Francesco Cerisano e Giovanni Galli
Le procedure sprint di affidamento dei contratti pubblici previste per il Pnrr si applicheranno anche agli investimenti finanziati dai fondi strutturali Ue, nonché dal Fondo sviluppo e coesione per la nuova programmazione 2021-2027 ma anche, limitatamente agli interventi non ancora realizzati, per il vecchio ciclo di programmazione 2014-2020. Le risorse del Fondo sviluppo e coesione potranno essere utilizzate, oltre che per la realizzazione di interventi di immediato avvio dei lavori, anche per il completamento di interventi in corso. Ad estendere a 360 gradi le semplificazioni contenute nel decreto legge 77/2021 è il dl 152-2021 con le disposizioni urgenti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato il 27 ottobre scorso dal consiglio dei ministri. Decreto che contiene anche un corposo pacchetto dedicato al turismo. Esso ammonta complessivamente a 2,4 miliardi. Per essere operativo, lo schema ha bisogno di una componente normativa (quella appunto contenuta nel decreto legge 152-2021) e di una parte che verrà introdotta attraverso atti amministrativi. I 2,4 miliardi sono divisi in: 1.786 milioni per un Fondo nazionale del Turismo, che comprende sei diversi interventi: 500 milioni: credito d’imposta (80%) e fondo perduto per le imprese turistiche; 98 milioni: per sostenere la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator; 500 milioni: per attivare un Fondo con la partecipazione Mef e Bei per l’ammodernamento delle strutture ricettive, interventi per la Montagna, sviluppo di nuovi itinerari turistici; 358 milioni, destinati ad un Fondo di garanzia per sostenere il tessuto imprenditoriale e sviluppare nuove professionalità; 180 milioni: fondo perduto e attivazione di un Fondo rotativo della Cdp per ammodernamento strutture, eliminazione barriere architettoniche, riqualificazione ambientale; 150 milioni: per il Fondo nazionale per il Turismo, gestito con Cdp, per rafforzare strutture e valorizzare asset immobiliari. I diversi interventi, spiega una nota di Palazzo Chigi, potranno avvalersi di una leva finanziaria in grado di ampliare il sostegno economico destinato agli operatori ed allargare così la platea dei beneficiari: 114 milioni per attivare il Digital Tourism hub, vale a dire una piattaforma digitale per aggregare on line l’offerta turistica nazionale; 500 milioni per il progetto Caput Mundi, vale a dire interventi per sostenere l’offerta turistica in vista del Giubileo.
Il provvedimento, per il resto, accelera sulla digitalizzazione della p.a. a vantaggio di cittadini e imprese. Queste ultime potranno effettuare controlli automatizzati e acquisire certificati sulla propria attività direttamente online grazie a una Piattaforma digitale nazionale dati messa loro a disposizione dalle camere di commercio. L’anagrafe digitale consentirà ai comuni di erogare più facilmente i servizi a cittadini e imprese nell’ottica del Pnrr. Grazie alla condivisione delle informazioni anagrafiche consentita dall’entrata a regime dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), gli enti locali potranno accedere ai dati per effettuare, anche in automatico, le verifiche necessarie ai procedimenti di propria competenza. Le pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi pubblici saranno tenuti ad avvalersi dell’Anpr per la raccolta informatizzati di dati dei cittadini e dovranno garantire un costante allineamento dei propri archivi informatici con le anagrafiche contenute nell’Anpr. Il decreto legge con le disposizioni urgenti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza contiene anche un corposo pacchetto di norme di modifica del Codice dell’amministrazione digitale (Cad) in funzione della partenza dell’Anagrafe unica sancita anche dal via libera in Conferenza stato-città al decreto miniFocus turismo steriale sulle modalità tecniche per il rilascio online dei certificati e per la Il “pacchetto Turismo” del Pnrr ammonta complessivamente a 2,4 miliardi.
Per essere operativo, lo schema ha bisogno di una componente normativa (quella appunto contenuta nel decreto legge approvato il 27 ottobre dall’esecutivo) e di una parte che verrà introdotta attraverso atti amministrativi. Focus Digitalizzazione Riduzione del divario digitale, semplificazione dei servizi, agevolazioni alle imprese e maggiore sicurezza per dati e servizi della Pubblica Amministrazione: sono le novità del decreto sul fronte della transizione digitale. La più importante è l’istituzione del fondo “Repubblica Digitale”. Si mettono in campo iniziative di formazione digitale e per il superamento del digital divide. L’obiettivo è quello di raggiungere il target previsto dall’Europa, con il 70% di cittadini digitalmente abili entro il 2026. Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, ha inoltre previsto, in accordo con gli uffici del Ministro dell’Interno Luciapresentazione online delle dichiarazioni anagrafiche. na Lamorgese, una norma per permettere ai cittadini di iscrivere e gestire online il proprio domicilio digitale direttamente dall’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), accedendo con SPID e CIE. Grazie all’anagrafe nazionale, i Comuni hanno un unico punto di riferimento per reperire dati e informazioni anagrafiche senza doverle richiedere più volte e per poter erogare servizi integrati e più efficienti. Il provvedimento non riguarda solo i cittadini, ma anche le imprese: nel decreto è infatti prevista una norma che consente a queste ultime di acquisire le certificazioni necessarie per le proprie attività attraverso un’unica piattaforma. Questa funzionalità agevola l’interoperabilità e lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni ed è un servizio telematico per il collegamento alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Infine, per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale, il decreto prevede che la Presidenza del Consiglio si avvalga della società Difesa Servizi S.p.A quale centrale di committenza per l’espletamento della gara relativa all’infrastruttura.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
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