Progetti, ok all’affidamento per le opere non finanziate

il sole24ore
20 Dicembre 2021
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di Anna Guiducci Patrizia Ruffini

Via libera agli incarichi anche prima di ottenere la copertura per l’intervento
Fino al 2023 i soggetti attuatori possono affidare la progettazione prima di avere il finanziamento dell’opera, a condizione che le spese di progettazione abbiano la copertura finanziaria, attengano alla realizzazione di opere pubbliche di interesse generale, con una ragionevole e probabile fattibilità in termini sia tecnici sia finanziari e venga rispettato il principio di autosufficienza dell’amministrazione. A fornire i chiarimenti operativi sulla norma dello sblocca cantieri che ha introdotto un’importante deroga ai principi contabili vigenti, consentendo di affidare incarichi di progettazione anche in assenza delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria dell’opera nella sua interezza (articolo 1, comma 4, del Dl 32/2019) è la Corte dei conti della Lombardia con il parere 270/2021.
La deroga legislativa, anche se transitoria, concede dal 2019 al 2023 (era il 2021 prima dell’estensione operata dall’articolo 52 del Dl 77/2021) la possibilità di avviare le procedure di affidamento della progettazione anche in caso di disponibilità di finanziamenti limitati alle sole attività di progettazione. Queste opere sono considerate prioritariamente nell’assegnazione dei finanziamenti per la realizzazione.

Lo scopo è permettere agli enti attuatori di disporre di un “parco progetti” che permetta di accedere ai finanziamenti esterni, spesso non intercettati dalle amministrazioni pubbliche proprio per l’assenza anche di un livello minimo di progettazione cantierabile. Si cerca dunque di disinnescare il circolo vizioso che si era creato nelle amministrazioni pubbliche che, da un lato, non potevano accedere ai finanziamenti pubblici per l’assenza di progetti cantierabili, e, dall’altro, non erano in grado di affidare incarichi di progettazione a soggetti esterni in mancanza del finanziamento dell’intera opera. L’estensione al 2023 della deroga offre agli enti opportunità strategiche per cogliere le sfide del Pnrr.

Per comprendere la portata della deroga occorre riprendere le regole contabili sulla progettazione, modificate dal Dm 1° marzo 2019.

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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