Il PNRR e la rigenerazione urbana. Scende in campo l’Amministrazione comunale

ItaliaOggi
3 Marzo 2022
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di Bruno Santamaria

PNRR, occasione unica per rilanciare il Real Estate
Il 30 dicembre 2021 è stato emanato il Decreto del Ministero dell’Interno di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile che ha individuato i comuni beneficiari dei contributi del PNRR da destinare ad interventi di rigenerazione urbana. Le risorse sono state assegnate per il 60% circa al Centro Nord e il 40% al Sud. L’art. 20 della L. 233 del 29/12/2021 relativa all’attuazione del P.N.R.R. disciplina e obbliga i Comuni beneficiari dei contributi a concludere i lavori entro il 31/3/2026. Si tratta degli interventi in materia di efficientamento energetico, mobilità sostenibile, messa in sicurezza degli edifici, valorizzazione del territorio, attraverso la rigenerazione urbana. I Comuni hanno termine massimo fino al 30 giugno 2023 per portare a termine le procedure di aggiudicazione provvisoria e affidare definitivamente i lavori e stipulare i relativi contratti entro il 30/09/2023. E’ previsto un costante monitoraggio dell’avanzamento delle procedure e dei lavori e il Decreto ministeriale stabilisce che entro il 31/3/2024 devono essere stati realizzati almeno il 30% dei lavori. Entro il 31/3/2026 devono essere non solo completate le opere ma trasmesso altresì il certificato di collaudo delle stesse.

A questi stringenti aspetti di carattere finanziario si associano raccomandazioni soprattutto in termini di ecosostenibilità. Invero, la transizione ecologica è il filo conduttore degli interventi nel settore edilizio e la raccomandazione normativa è quella di “non arrecare un danno significativo all’ambiente”, stabilito dal regolamento U.E. 2020/852. Numerosi sono i progetti già prescelti col D.M. del 30/12/2021 e rappresentano una grandissima opportunità per tutto il comparto Real Estate che ne beneficerà, ma dovranno essere offerte soluzioni progettuali e costruttive assolutamente innovative e apportare tecnologie all’avanguardia. Questi elementi sono essenziali per la scelta delle imprese e dei progettisti che dovranno rendere possibile il rispetto della sostenibilità indicata dal P.N.R.R.. Come abbiamo già rilevato, ci sono tempistiche molto rigide nella esecuzione e completamento delle opere, per poter ottenere i finanziamenti. E questa è la preoccupazione più grande.Nell’affidamento dei lavori vanno rispettate tutte le normative sia nazionali che comunitarie e dovrà essere rispettato il principio comunitario (Reg. U.E. 2021/241) di “sana gestione finanziaria”. Il Reg. U.E. disciplina e impone la prevenzione dei conflitti di interessi, della corruzione e delle frodi le cui violazioni determineranno l’obbligo di restituire i fondi già percepiti, oltre che la perdita del finanziamento. I tempi, quindi, preoccupano non poco, viste le normali complicazioni delle procedure amministrative e i perenni contenziosi. Servono quindi al più presto le norme per la semplificazione dei procedimenti, per la riduzione dei tempi dei contenziosi e la riforma immediata del Codice appalti per una reale semplificazione. È però necessario, vista la tempistica assegnata, dare avvio tempestivo alla progettazione secondo le prescrizioni normative e redigere un cronoprogramma di progetto.

I progetti finanziati saranno “monitorati” dalla BDAP-MOP, vale a dire Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche che deve accertare altresì che gli interventi non arrechino danno all’ambiente. Altro fondamentale elemento è la tracciabilità delle operazioni ai sensi dell’art. 9 punto 4 del D.L. 31 maggio 2021 n. 77. Quindi è obbligo dei Comuni fornire tempestivamente tutte le informazioni richieste, in base alle indicazioni riportate nella manualistica approvata dal Ministero dell’Interno. Lo stato di avanzamento delle opere dovrà essere indicato periodicamente in apposite relazioni fino alla conclusione. Sul fronte dell’ecosostenibilità nelle costruzioni e quindi nella scelta di materiali e tecnologie in Italia siamo piuttosto indietro, anche per l’incidenza dei maggiori costi che si riverberano, poi, sull’utente finale. Per cui è fondamentale individuare i soggetti idonei a realizzare gli interventi, nel rispetto degli obiettivi del P.N.R.R.. La L. 233 del 2021 ha specificatamente assegnato alla rigenerazione urbana il compito di favorire l’inclusione sociale al fine di ridurre emarginazione e degrado sociale. Quindi molti dei progetti oggetto di finanziamento sono rivolti al miglioramento delle aree urbane più degradate e dovranno consentire migliori servizi alla persona e città ecosostenibili. Nelle specifiche MISSIONI disciplinante dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono anche previste la sostituzione di edifici scolastici inadeguati nonchè la realizzazione di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con la massima efficienza energetica, ove ci deve essere la piena fruibilità degli ambienti didattici. È evidente che questi particolari elementi richiedono dei veri e propri concorsi di progettazione e la scelta di imprese con elevato grado di tecnologia ed efficienza.

La necessità di sviluppo sostenibile del territorio comporta altresì la riduzione dei consumi ed emissioni inquinanti per cui una cura particolare è dedicata all’ammodernamento dell’edilizia sanitaria e all’efficientamento degli edifici giudiziari ed interventi per la sicurezza sismica. Sul fronte dei progetti relativi alla smart city, i progetti, oltre alla manutenzione e riuso delle aree ed edifici pubblici, devono puntare al miglioramento del decoro urbano e al potenziamento delle attività sportive e culturali, il tutto finalizzato al miglioramento della qualità ambientale. Per questi scopi è previsto il ricorso alle tecnologie digitali. Anche i privati possono partecipare con le Amministrazioni a tali progetti ma fino al 25% massimo del costo delle opere ed è offerta la possibilità di co-progettazione col terzo settore. La realizzazione di questi progetti avrà un effetto volano enorme, per l’intera economia nazionale, visto che ad essi si associano gli interventi per le grandi infrastrutture. Purtroppo i problemi radicati in Italia connessi ai fenomeni corruttivi, alla lentezza della macchina burocratica e all’eccessivo ricorso al contenzioso rischiano di limitare i benefici sperati. I soldi stanno arrivando, le idee ci sono, i progetti pure, ora si gioca la partita più importante: la realizzazione. E questo particolare aspetto rappresenterà la nostra immagine nel contesto U.E.. Una sfida molto, molto importante per il nostro futuro di protagonisti a livello comunitario.

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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