Il via libera della Corte dei conti
Le Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti hanno infatti certificato positivamente l’ipotesi di CCNL relativa al personale del comparto Funzioni Locali con le osservazioni e le raccomandazioni contenute nel rapporto allegato alla deliberazione, in corso di pubblicazione.
Gli aumenti medi sulla retribuzione
Come si legge questa mattina sul Sole 24 Ore, il primo effetto per i quasi 430mila dipendenti del comparto (Enti locali, Regioni e camere di commercio) si concretizza nell’aumento medio da 100,27 euro lordi sul tabellare, in una forbice che va dai 56,1 euro lordi della posizione economica più bassa («A1») ai 104,28 previsti per quella più alta («D7»). Nel conto entrano tuttavia anche le risorse individuate dall’atto di indirizzo integrativo per finanziare la riforma degli ordinamenti e il mini-sblocco del fondo per il trattamento accessorio, che può salire per una quota pari allo 0,22% del monte salari. In termini medi, quindi, l’impatto economico complessivo è stimato in 117,53 euro.
Gli arretrati
L’elemento più visibile con l’entrata in vigore del nuovo CCNL sarà quello degli arretrati: ammontano a 1.727,63 euro lordi una tantum in media, a causa dell’attesa per un accordo che riguarda il triennio 2019/21. Ovviamente anche in questo caso, la media nasce da valori molto distanti fra loro: chi occupa l’ultimo gradino della scala gerarchica si attende un valore di una tantum da poco più di 1.500 euro, chi è appena sotto la dirigenza si vedrà accreditare circa 2.900 euro.
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