Leo: «Priorità al caro energia e nessun condono»

il sole24ore
22 Novembre 2022
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di MARCO MOBILI (Il Sole 24 Ore 22/11/2022) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Prima i condoni, poi una sforbiciata al cuneo e un taglio del reddito di cittadinanza solo da agosto. Una manovra degli annunci. Eppure ieri il governo l’ha definita una manovra coraggiosa. In che cosa lo è? Qual è l’ossatura della prima legge di bilancio di Giorgia Meloni? Lo abbiamo chiesto al viceministro all’Economia Maurizio Leo con delega (pesante) alle Finanze, che ieri ha partecipato al Consiglio dei ministri per illustrare il pacchetto delle misure fiscali. «Ci siamo concentrati sul caro bollette che era e resta la priorità assoluta su cui occorreva dare risposta immediata a famiglie e imprese», ha risposto Leo. «Ulteriori interventi arriveranno quando la congiuntura tra inflazione e costo delle materie prime si sarà raffreddata». Non senza annunciare la presentazione a gennaio di una nuova legge delega per la riforma fiscale.

Quando si concretizzerà l’impegno preso dalla presidente Meloni di un intervento più ampio per ridurre il costo del lavoro anche lato imprese?

L’impegno resta. Ma ora è necessario sostenere lavoratori e famiglie in difficoltà. Con la manovra destiniamo agli aiuti sull’energia 21 miliardi, aumentando i crediti d’imposta. Per i lavoratori abbiamo confermato la busta paga più leggera sui contributi per chi ha redditi fino a 35mila euro e aggiunto un ulteriore punto di taglio per quelli con redditi fino a 20mila euro.

Chi ha vinto la battaglia dell’Iva tra pane, latte, pasta e pannolini?

Il taglio dell’Iva su questi beni primari rischia di trasformarsi in un boomerang. L’esenzione-detrazione che consente ora di azzerare l’Iva nel rispetto delle regole comunitarie andrebbe a beneficio soltanto di chi il pane e il latte se lo possono comprare, con il concreto rischio che la mancata detrazione dell’Iva per chi produce il pane o il latte finisca per andare a gonfiare i prezzi. Abbiamo scelto un’altra strada.

Qual è? Il ritorno della social card?

Sì, saranno costituiti dei fondi con una dote iniziale di 500 milioni, a cui i Comuni potranno attingere per distribuire le risorse in aiuto delle famiglie e dei cittadini
in difficoltà.

Con il rilancio della Flat tax premiate ancora le partite Iva creando una differenza sempre più rilevante tra dipendenti e autonomi: 85mila euro di ricavi e compensi diventano 60-65mila di reddito. Con un risparmio davvero importante.

Sulla Flat tax nessun premio. Ci allineiamo ai nuovi regolamenti comunitari che consentono di introdurre un regime per i contribuenti minimi a 85mila e a 100mila euro a partire dal 2025. Abbiamo chiesto l’autorizzazione a Bruxelles per partire subito con una soglia di 85mila euro, a cui però abbiamo aggiunto una clausola anti evasione. Chi sfora i 100mila euro decade subito dal regime forfettario e torna all’ordinario senza aspettare l’anno successivo.

Ma per i dipendenti?

Abbiamo previsto una detassazione dei premi di produttività più favorevole. L’attuale aliquota del 10% sui premi fino a 3mila euro viene dimezzata al 5 per cento.

Una tregua fiscale a tutto campo, dalle cartelle ai versamenti, dagli accertamenti alle liti fiscali. Non ritiene che il messaggio che si lancia ai contribuenti tenda a dare l’idea del “liberi tutti”?

Chiariamoci subito. Si tratta di una vera tregua fiscale che adotta gli stessi strumenti del passato applicando una nuova regola del cinque: 5 anni per pagare le cartelle oltre i 3mila euro o per gli accertamenti con adesione o ancora per le conciliazioni giudiziali anche in Cassazione e sanzioni ridotte al 5%. Sulle cartelle cancelliamo anche l’aggio.

Non ci sono condoni, né rientri di capitali di varia natura. E se arrivassero dal Parlamento?

Per noi è no. Nessun condono e nessun colpo di spugna sul penale.

La legge di bilancio sembra dimenticare la lotta all’evasione. Eppure il Pnrr ci chiede di potenziare la tax compliance.

La lotta all’evasione non deve e non può entrare in una legge di contabilità. L’agenzia delle Entrate, quella delle Dogane e la Guardia di Finanza hanno già strumenti, mezzi e uomini per centrare gli obiettivi che sono stati loro assegnati. Sull’evasione garantisco che non arretriamo. Anche in questo senso vanno lette alcune norme di fiscalità internazionale che stringeranno le maglie su fenomeni elusivi.

* Articolo integrale pubblicato su Italia oggi del 22 novembre 2022.

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