In un webinar Anci i sindaci chiedono una norma di chiusura
Una norma di chiusura che garantisca tempi certi a tutti i soggetti attuatori del Pnrr. È questa la principale richiesta che i sindaci presentano al governo nel quadro dei correttivi al dl 13/2023. A illustrare la posizione dei comuniè stata l’Anci, che ha dedicato un webinar all’illustrazione delle novità di un provvedimento che, per dirla con il segretario generale Veronica Nicotra, contiene molte novità importanti ma non tutte quelle che ci si aspettava. Fra queste, in particolare, manca appunto una clausola di salvaguardia generale che assicuri la chiusura di tutti gli endo-procedimenti collegati al procedimento principale di realizzazione degli interventi una scadenza ben precisa e in linea con le milestones che gli att,uatori devono rispettare. In mancanza, ha avvertito Nicotra, il bando rischia di saltare, anche perché i nodi ormai stanno venendo al pettine e fra questo e il prossimo anno la partita Pnrr vedrà svolgersi la sua fase decisiva. Per il resto, Anci saluta con favore le semplificazioni contenute nel dl 13, ma considera il testo migliorabile e annuncia la presentazione di numerosi emendamenti (si veda ItaliaOggi di ieri). Fra questi, spicca quello per rendere meno stringenti i requisiti per accedere alla possibilità di aumentare le risorse destinate al salario accessorio dei dipendenti, oggi fortemente limitata dalla sua limitazione ai soli enti che nei quali l’incidenza del salario accessorio nell’ultimo rendiconto approvato non sia superiore all’8% del totale della spesa del personale indicata al punto 4.2 del piano degli indicatori e dei risultati di bilancio adottato ex articolo 228, comma 5, del Tuel. Una previsione, quest’ultima, che taglierebbe fuori la gran parte degli enti. Anci intende anche rilanciare la proposta di sterilizzare l’intero costi degli aumenti contrattuali nel calcolo della capacità assunzionale. Anche perché al momento il dl si limita ad ampliare i margini per il conferimento di incarichi fiduciari, innalzando al 50% fino al 31 dicembre 2026 la percentuale di cui all’articolo 110, comma 1, secondo periodo, del Tuel. Sul versante finanziario, il dl 13 semplifica le modalità di accesso degli attuatori agli anticipi di cassa in misura superiore rispetto a quella standard del 10%, una misura pensata per evitare di sottoporre le amministrazioni locali a tensioni di liquidità. Al momento, rileva Anci, manca ancora la disciplina attuativa, che dovrebbe essere definita nei prossimi giorni. Per quanto concerne gli appalti, i sindaci puntano ad ottenere l’estensione generalizzata a 215.000 euro della soglia per l’affidamento diretto dei servizi di progettazione, attualmente limitata ai soli interventi di edilizia scolastica. Da ultimo, è stata stigmatizzata la tardiva emanazione degli attesi decreti di conferma delle assegnazioni del fondo opere indifferibili relative al primo semestre 2023, che era atteso per la metà di febbraio. Anci chiederà di accelerare anche su questo, per evitare ulteriori ritardi che nuovamente rischierebbero di compromettere il rispetto dei tempi.
* Articolo integrale pubblicato sul Italiaoggi dell’8 marzo 2022.
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