La premier, Giorgia Meloni, parla di una “vera e propria svolta per l’Italia. È una riforma epocale, strutturale e organica – ha spiegato sui social – : una rivoluzione attesa da 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese. Con il nuovo Fisco delineiamo una nuova idea di Italia, vicino alle esigenze dei contribuenti e attrattivo per le aziende”. Si tratta di capire se il Governo e il Parlamento riusciranno a portare a termine un percorso di riforma che da anni si cerca di completare ma senza successo per la quantità di veti incrociati che si affollano sulla delicatissima materia.
IRPEF
Con la riforma dell’IRPEF si garantisce l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti. Inoltre viene garantita la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef (redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi). La delega prevede anche la revisione delle tax expenditures, (oggi più di 600 voci) e l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8174 euro e pensionati 8500 euro).
IRES
Per quanto riguarda le imprese è prevista una riduzione dell’attuale aliquota IRES per chi investe eo assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap. Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva.
IVA
Per la revisione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), si legge nel comunicato del Governo, i criteri specifici prevedono la revisione della definizione dei presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea e delle norme di esenzione; la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote; la revisione della disciplina della detrazione; la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA al fine di semplificare le misure previste per l’accesso e l’applicazione dell’istituto.
IRAP
Si dispone una revisione organica dell’IRAP volta all’abrogazione del tributo e alla contestuale istituzione di una sovraimposta IRES tale da assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, nonché il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero che sono sottoposte a piani di rientro.
Statuto del Contribuente
Viene rivisto lo Statuto del Contribuente, con un consolidamento dei principi del legittimo affidamento del contribuente e della certezza del diritto, prevedendo il rafforzamento da parte dell’ente impositore dell’obbligo di motivazione, specificando le prove su cui si fonda la pretesa, e del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario, funzionale al corretto dispiegarsi del diritto al contraddittorio.
Per quanto riguarda gli enti locali le linee guida tracciate dalla nuova riforma prevederanno:
Imu sui capannoni
Più autonomia finanziaria e maggiori possibilità di le proprie entrate tributarie. Questa la linea tracciata per gli enti locali dalla nuova riforma dei tributi. Si comincia con l’attribuzione del gettito Imu dei fabbricati D, ossia i cosiddetti capannoni delle imprese, direttamente alle casse degli enti locali, riducendo allo stesso tempo i trasferimenti erariali. L’autonomia dei comuni passa anche per l’attuazione del federalismo fiscale garantendo i meccanismi di perequazione territoriale. Previste inoltre maggiori semplificazioni riguardo agli adempimenti. Si potrà in sostanza sfruttare la compensazione a cui si dovrà aggiungere l’introduzione di forme di cooperazione che privilegino l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari con sconti sulle sanzioni.
Accertamento
Il Governo con la nuova delega punta a rivoluzionare anche l’approccio all’accertamento. si intede portare l’azione della macchina amministrativa verso un confronto diretto con i contribuenti. Per questo le imprese vengono divise in due famiglie. Quelle più piccole che potremmo inquadrare sotto la voce partite Iva per le quali arriverà il concordato preventivo biennale. Sulla base delle informazioni che il Fisco recupera dalle sue banche dati con la fatturazione elettronica o gli scontrini telematici, l’agenzia formula una proposta al contribuente il quale se accetterà quanto concordato potrà pagare ai fini delle dirette quanto pattuito per i due anni successivi senza più temere controlli. Per le grandi, invece, si punta al potenziamento della cooperative compliance con una riduzione delle soglie di accesso e un meccanismo premiale più vantaggioso per chi aderisce
Riscossione
L’Agenzia delle Entrate stima attualmente in 174 milioni le cartelle esattoriali spedite ai contribuenti, mentre nel loro insieme sono almeno 20 milioni quelli che hanno avuto a che fare almeno una volta con agenzia Entrate riscossione. Per questo si punta a un progressivo addio al “ruolo”, che verrà sostituito da una rateizzazione fino a 120 rate e a un’estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione per procedere più rapidamente al recupero.
Sanzioni
Novità importanti anche per il sistema sanzionatorio. Per le differenti tipologie si prevedono interventi comuni a partire dall’integrazione tra le fattispecie sanzionatorie, amministrative e penali, con una revisione dei rapporti tra processo penale e tributario. Per le sanzioni penali, in particolare, si punta a una revisione dei profili sanzionatori per gli omessi versamenti non reiterati. Per le “amministrative” l’obiettivo è quello di garantire una maggiore proporzionalità rispetto alle
Contenzioso
La nuova delega torna ancora sul contenzioso puntando soprattutto ai procedimenti e in particolare all’abrogazione dell’istituto del reclamo/mediazione rilanciando invece il potenziamento di meccanismi di deflazione del contenzioso nei differenti gradi di giudizio. Altro aspetto di rilievo sarà l’introduzione delle comunicazioni delle decisioni direttamente al termine dell’udienza.
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