Contabilità unica per le p.a. 

Italiaoggi
12 Maggio 2023
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di MASSIMO VENTURATO (ItaliaOggi – 12/05/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l

Se ne parlerà nel convegno in memoria di Antonino Borghi organizzato da Ancrel il 17/5
Con il principio Accrual allineamento alle indicazioni Ue
L’argomento che ha suscitato un interesse particolare al convegno dal titolo “Il bilancio degli enti locali tra investimenti Pnrr, gestione di servizi e società partecipate” tenutosi a Padova il 31 marzo scorso, organizzato da Ancrel Veneto assieme al comune di Padova e alla provincia di Padova, l’Odcec di Padova e l’Inrl, con il patrocinio della Corte dei conti,è stato quello sollevato dal Consigliere della Corte dei conti, sezione di controllo per l’Emilia Romagna, Tiziano Tessaro. La domanda che il magistrato ha fatto ai circa 200 presenti in platea dell’auditorium del Centro culturale Altinate San Gaetano e agli oltre 500 partecipanti che hanno seguito in diretta streaming l’evento,è stata “maè necessaria oggi una nuova contabilità economico patrimoniale negli enti locali?” Tessaro sostiene che ci siano dei profili di incostituzionalità nel concetto di nuova contabilità così come concepita oggi dallo Standard setter board del Mef. “L’ente locale non ha scopo di lucro”, ha detto e ha aggiunto “attendo smentite”, “ma la Corte Costituzionale ha già ribadito nel 2020 l’esigenza di una rappresentazione contabile che sia congruente con la natura dell’ente”. Sarà curioso il confronto di queste affermazioni con quanto emergerà dal convegno organizzato da Ancrel in memoria di Antonino Borghi che si terràa Bologna il prossimo 17 maggioe che avrà tra gli argomenti anche la nuova contabilità accrual. La contabilità accrual rappresenta il primo tentativo di dotare tutte le p.a. di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale che preveda un corpus unico di principi generali e applicati con diretto riferimento agli Ipsas, principi contabili internazionali per il settore pubblico, approvati da Ipsas Board con sede a Toronto, che si rifanno ai principi europei, ancora in corso di elaborazione, per il settore pubblico, i così detti Epsas, approvati dall’Epsas Working Group promosso da Eurostat, a cui partecipa anche la nostra Rgs , in attuazione della Direttiva 2011/85/UE del Consiglio Ue relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli stati membri. L’art. 3 della Direttiva richiede agli stati membri di dotarsi di sistemi contabili utili a generare dati fondati sul principio accrual per poter predisporre gli aggregati di contabilità nazionale secondo le regole del Sec (Sistema Europeo dei Conti Integrati). Il termine accrual deriva dall’inglese e significa “maturazione” e richiama chiaramente il principio di competenza economica di costie ricavi del nuovo sistema contabile. Le finalità prefissate con l’adozione della nuova contabilità sono quelle di creare un allineamento alle indicazioni europee e di implementare un efficace sistema di contabilità analitica e di valutazione delle performance, ampliando e rendendo più affidabilii datia disposizione dei titolari dei centri di responsabilità. Ne dovrebbe conseguire un miglioramento della gestione e del controllo dei processie delle fasi di rendicontazione e valutazione in modo da poter fornire un supporto essenziale per gli interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico, grazie ad un sistema di imputazione omogeneo e completo del valore contabile dei beni delle pubbliche amministrazioni. Siè riscontrato, insomma, la necessità di definire un sistema unico di contabilità economico patrimoniale per le p.a. con una riforma inserita nella mission n. 1.15 del Pnrr che prevede che la definizione dei principi e degli standard contabili avvenga entro il quarto trimestre dell’anno 2026, con una fase precedente di sperimentazione. Se da un lato si condivide che sia necessario uniformare il sistema contabile delle nostre p.a. al fine di ottenere una lettura omogenea dei dati aggregati comparabili con quelli degli altri stati membri dell’Ue, ci si chiede, in primis se i piccoli enti locali (che in Italia rappresentano l’85%) sono in grado di poter tenere una “vera” contabilità economico patrimoniale basata sul principio della competenza economica e in secundis se ha un senso rivoluzionare il metodo di rilevamento contabile (con il rischio di seguire principi più accademici che rispondenti alla realtà) solo ai fini rendicontativi e non anche previsionali, dovendo basare il programma di spesa ancora sulla contabilità finanziaria, con richiesta di doppio lavoro a carico dei funzionari e senza che lo strumento sia utilizzabile per un corretto controllo di gestione.

* Articolo integrale pubblicato sul Ilsole24ore del 12 maggio 2023.

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