Il quadro generale
“Nel 2022 – si legge nella premessa alla Relazione – il progressivo superamento della crisi sanitaria ha prodotto effetti positivi in termini di risultati finanza pubblica anche se le tensioni sui prezzi dei beni energetici e le conseguenti spinte inflazionistiche hanno richiesto ancora rilevanti interventi a sostegno di famiglie di imprese”.
“L’aggregato degli Enti territoriali – osserva la Corte dei conti – è tornato nel 2022 a fornire un contributo positivo alla riduzione del disavanzo delle pubbliche amministrazioni e la componente rappresentata da Comuni, Province e Città metropolitane ha contribuito riportando un avanzo di 1,4 md in miglioramento rispetto al precedente esercizio. Migliorano sia le entrate correnti che la componente in conto capitale che si avvale del contributo positivo degli investimenti finanziati da PNRR e PNC. Tra i tributi propri sono in netta ripresa l’addizionale comunale all’IRPEF, la TARI e l’imposta di soggiorno”.
La situazione dei Comuni
Quanto alla composizione di liquidità per i Comuni, “nel triennio di osservazione 2019-2022, si rileva un andamento oscillante“. “Nell’ambito delle entrate correnti – prosegue la Corte dei conti – il dato dei trasferimenti, dopo la forte crescita nel primo periodo, diminuisce nel 2022. Tuttavia, l’ammontare di tali entrate rimane elevato in confronto al periodo prepandemico. Sul fronte della spesa si nota un incremento ridotto nonostante le consistenti risorse messe a disposizione dal Governo nazionale per sostenere gli enti nel periodo emergenziale”.
Per la Corte dei conti, “il fenomeno della criticità finanziaria si manifesta attraverso il ricorso alle procedure del piano di riequilibrio finanziario e a quella estrema del dissesto. Anche nel 2022 si registra una forte dinamica di questi fenomeni; nel corso dell’anno hanno deliberato la dichiarazione di dissesto o attivato una nuova procedura di equilibrio finanziario pluriennale 70 Comuni“.
>> IL TESTO DELLA DELIBERAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI (SEZ. AUTONOMIA), n. 12/2023.
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