Caro bollette, aiuti meno rigidi

15 Settembre 2023
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di FRANCESCO CERISANO (ItaliaOggi – 15/09/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l
Emendamenti Anci al dl Asset. Per i mutui basta il progetto di fattibilità tecnico-economica
Contabilizzazione flessibile per evitare di restituire i fondi
Più flessibilità peri comuni nell’utilizzo degli aiuti sul caro bollette. Le risorse ricevute dagli enti locali potranno essere utilizzate senza soluzione di continuità negli esercizi finanziari 2022-2023 in modo da scongiurare il rischio di dover restituire soldi per il 2022 e ritrovarsi con pochi spiccioli nel 2023 se i maggiori costi energetici sono emersi solo a partire dal primo semestre di quest’anno. Mutui di investimento sottoscrivibili con l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, visto che con il nuovo codice appalti è stata eliminata la nozione di progetto “definitivo”. Assunzioni di personale anche negli enti in riequilibrio finanziario pluriennale e in dissesto, qualora trovino copertura nel bilancio triennale. Sono alcune delle richieste dell’Anci formalizzate nel pacchetto di emendamenti al decreto legge n.104/2023 (cosiddetto decreto Omnibuso decreto Asset) all’esame delle commissioni ottava e nona del Senato. Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto ieri e ora toccherà ai relatori Roberto Rosso (Forza Italia) e Giorgio Maria Bergesio (Lega) trovare la quadra tra le 550 proposte di modifica presentate. L’Anci ha inviato il 12 settembre alle commissioni ambiente e industria di palazzo Madama il proprio fascicolo di proposte di modifica che toccano anche il tema caldo delle licenze taxi prevedendo la possibilità di rilasciare, previa procedura selettiva, licenze di carattere permanente. La prossima settimana le due commissioni si riuniranno martedì in seduta pomeridiana e nelle giornate di mercoledì e giovedì con sedute mattutine e pomeridiane. Sul caro bollette, la proposta Anci amplia la possibilità di utilizzare i fondi erariali fin qui stanziati per fronteggiare tale incremento. La modifica garantisce la disponibilità delle risorse messe in campo dal governo per gli incrementi dei prezzi energetici, effettivamente verificatisi nel periodo 2022-2023, senza soluzione di continuità relativa alle chiusure contabili dell’esercizio 2022. La ratio dell’emendamento si spiega in base al fatto che per molti enti i maggiori costi energetici sono emersi solo a partire dal primo semestre 2023, sulla base di contratti di fornitura che registrano con ritardo la dinamica dei prezzi energetici cresciuta nel corso del 2022. Pertanto, osserva l’Anci, in assenza della modifica proposta, per diversi enti locali si verificherebbe il paradosso di dover restituire risorse ricevute nel 2022 e, contestualmente, incamerare per l’anno 2023 un contributo inadeguato. Sui mutui, l’Anci rileva che, a seguito dell’approvazione della riforma del codice degli appalti (dlgs n. 36/2023) è stata eliminata la nozione di progetto “definitivo” nell’ambito delle diverse fasi di progettazione degli investimenti in opere pubbliche, a favore di un rafforzamento della nozione di “fattibilità tecnico economica” dell’intervento. I livelli di progettazione attualmente previsti si riducono dunque a due: il “progetto di fattibilità tecnicoeconomica” e il “progetto esecutivo”, in luogo dei precedenti tre: “progetto fattibilità tecnico- economica”; “progetto definitivo”; “progetto esecutivo”. Il problema risiede nel fatto che l’art. 204, comma 2, lett. e) del Tuel in materia di clausole e condizioni per la stipula di contratti di mutuo tra gli enti locali e gli istituti di credito richiede l’approvazione “del progetto definitivo o esecutivo”. In seguito all’introduzione del Nuovo Codice si dovrebbe pertanto ritenere che ai fini della stipula di contratti di mutuo tra gli enti locali e gli istituti di credito sia necessaria l’approvazione del progetto esecutivo, non sussistendo più il “progetto definitivo”, ma tale lettura posticiperebbe l’acquisizione da parte degli enti delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione degli investimenti. Di qui l’emendamento che consente agli enti di accendere mutui per investimento a partire dall’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Infine il capitolo assunzioni. L’emendamento Anci consente a comuni e città metropolitane di procedere all’assunzione di personale anche in condizioni di esercizio provvisorio, qualora tali assunzioni trovino copertura nel bilancio triennale. Tale chance varrà anche per i comuni in condizione di squilibrio finanziario, sottoposti alla valutazione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali (Cosfel).
* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 15 settembre 2023.

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