di GIANNI TROVATI (Il Sole 24 Ore 26/10/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l
Le prime bozze della legge di bilancio attesa al Senato nelle prossime ore accendono gli animi di molte categorie. I sindacati con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri annunciano «un percorso di mobilitazione a sostegno delle proposte unitarie», anche se dallo sciopero generale già evocato dalla Cgil alle aperture arrivate dalla Cisl i toni nelle confederazioni sono variegati.
L’agitazione tocca invece il picco nei Comuni, riuniti a Genova per l’Assemblea nazionale dell’Anci. «Dopo otto anni si torna a parlare di tagli», lamenta il presidente dell’Associazione, il sindaco di Bari Antonio Decaro, chiedendo di aprire subito un confronto con il Governo per rivedere l’idea della spending review. La questione arriva sui sindaci come un colpo trasversale agli schieramenti politici. «Il taglio ai Comuni va ritirato perché non è sostenibile né corretto», va dritto al punto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che calcola in 25 milioni il peso della spending sul bilancio della Capitale. La misura è «sbagliata» per Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, mentre da Milano Beppe Sala offre un doppio livello di analisi: «Sulla spending dobbiamo farci sentire – dice -, ma oltre al problema contingente c’è una questione molto più ampia da affrontare: non voglio dare una brutta notizia a chi ha iniziato ora a fare il sindaco, ma guardate che i bisogni aumenteranno a dismisura e i soldi stanno diminuendo».
L’indicazione del sindaco di Milano aiuta a inquadrare meglio il tema nell’orizzonte dei conti comunali. La bozza della manovra (il testo finale arriverà tra oggi e domani al Senato, che avvierà la sessione di bilancio la prossima settimana per arrivare in Aula il 27 novembre) chiede ai Comuni 200 milioni, cifra tutt’altro che enorme se confrontata con i due miliardi di spending rivolta ai ministeri. Altri 50 milioni di tagli sono indirizzati alle Province: «Ma si aggiungono agli altri 50 già previsti per la stretta sull’informatica – fa sapere il presidente dell’Upi Michele de Pascale -. Con questi tagli è incoerente parlare di riforma delle Province», spiega riferendosi alla riforma in discussione al Senato e spinta dalla maggioranza. Alle Regioni la spending chiede 350 milioni, ma la manovra offre anche 50 milioni all’anno per una curiosa replica del meccanismo delle «piccole opere» di investimento già sperimentato nei Comuni.
Le cifre della spending sono però solo una parte minoritaria del conto presentato dalla manovra. Che per Regioni ed enti locali contempla soprattutto la ricaduta dei fondi messi per i nuovi contratti nella Pa centrale, da replicare nelle amministrazioni territoriali con stanziamenti a carico dei bilanci autonomi. Ai Comuni, dopo i 500 milioni dedicati al contratto 2019/2021 firmato alla fine dello scorso anno, il rinnovo chiede 800 milioni, che portano a un miliardo il conto delle due misure principali della manovra al comparto. «L’adeguamento degli stipendi è giusto – precisa Decaro – ma ingessa i bilanci».
La questione è complessa, soprattutto perché è strutturale. La leva fiscale nei Comuni è stata portata sostanzialmente ai massimi da anni, quindi le entrate non offrono margini. Intanto la spesa cresce, gonfiata anche dall’inflazione ora scoperta da compensazioni statali. E quella per il personale incide anche sul rapporto fra il costo degli stipendi e le entrate correnti stabili su cui si misurano le possibilità assunzionali. Su questo fronte, indicato come «criticità» dalla stessa premier Meloni nel suo intervento all’Assemblea Anci, incombe anche l’incognita nella «norma spending review» spuntata nelle bozze della manovra. L’ipotesi, a quanto risulta al Sole 24 Ore, prevederebbe un ritorno generalizzato a un turn over al 25%, che in tutte le Pa permetterebbe temporaneamente un ingresso ogni quattro uscite salvando solo le attività Pnrr; ma i calcoli sono in corso e soprattutto è ancora in discussione l’inserimento della tagliola nel testo finale.
* Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 24 ottobre 2023.
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