Riforma fiscale: arriva oggi in Consiglio dei ministri il decreto sull’accertamento

3 Novembre 2023
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di MARCO MOBILI e GIANNI TROVATI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Il cantiere della riforma fiscale entra nel terreno cruciale dell’accertamento e della lotta all’evasione con il nuovo decreto attuativo che sarà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il provvedimento, in 37 articoli, è il quinto della serie, dopo i decreti legislativi su Irpef-Ires, fiscalità internazionale, adempimenti e Statuto del contribuente, e disegna la cornice di uno degli strumenti centrali nella strategia disegnata dal viceministro all’Economia Maurizio Leo per rivedere i rapporti tra Fisco e partite Iva. Nell’ottica della riforma, il concordato biennale è la chiave di volta per spostare gli equilibri dell’antievasione dalla repressione postuma alla prevenzione, animata da un confronto con i contribuenti fondato su trasparenza, ampia disponibilità di dati e possibilità di utilizzarli. Le chance di far transitare questi concetti dalla teoria dei princìpi alla realtà dei rapporti con i contribuenti dipenderà dal calcolo di convenienza che ciascuno di loro svilupperà sulla propria situazione. L’idea del Governo, indicata in relazione tecnica, è di ricavare da lì un maggior gettito da 760,5 milioni, per ora però non incluso nei saldi di finanza pubblica.

Tra le novità presenti nel nuovo provvedimento si segnala anche la seguente: utilizzo dei dati digitali per contrastare l’evasione fiscale. La transizione digitale della lotta all’evasione è il prossimo passo per recuperare sul tax gap che vede ancora in testa alle classifiche europee. In particolare viene definito una volta per tutte l’analisi del rischio, chiarendo, in maniera esplicita, che questo potrà basarsi anche sull’utilizzo di soluzioni di machine learning e intelligenza artificiale. Non solo. I risultati dell’analisi del rischio, oltre che per le finalità di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale, alle frode fiscale e all’abuso del diritto in materia tributaria, nonché di stimolo dell’adempimento spontaneo, possono essere utilizzati anche per lo svolgimento di controlli preventivi. Inoltre l’agenzia delle Entrate potrà utilizzare a tutto campo nelle attività di analisi del rischio fiscale tutte le informazioni presenti nelle basi dati di cui dispone, compreso l’archivio dei rapporti finanziari e i data base relativi alle fatture elettroniche, anche attraverso l’interconnessione tra loro e con le informazioni di archivi e registri pubblici. Il decreto inoltre rafforza anche i poteri della Guardia di Finanza nell’accesso ai dati.

* Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 3 novembre 2023.

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