di L.Ser (Il Sole 24 Ore)
Focus sulle modalità del passaggio delle quote a Poste e Poligrafico
Il governo si prepara a modificare il decreto Pnrr, nella parte in cui si prevede la cessione di PagoPa al Poligrafico dello Stato e a Poste Italiane. La decisione è arrivata dopo la memoria inviata dall’Antitrust, su richiesta della commissione Bilancio della Camera, nella quale l’Autorità mette in evidenza una serie di criticità sull’operazione. Criticità rilevate anche nella memoria inviata, su richiesta, anche dall’Abi. «Non è che ha detto di no, la sistemeremo », ha risposto ieri ai giornalisti il ministro per l’Economia, Giancarlo Giorgetti, riferendosi al giudizio dell’Agcm e alla possibilità di correggere il decreto. L’Autorità aveva chiarito che una simile operazione dovrebbe passare al suo vaglio preventivo. «Fermo il rispetto per lavalutazione dei diversi interessi pubblici che possono aver ispirato una simile scelta, si rileva anzitutto che la cession edel 49% del capitale di una società pubblica dovrebbe rispettare condizioni minimali di trasparenza e non discriminazione a garanzia del mercato, oltre, ovviamente, a massimizzare il gettito per l’erario dello Stato. Infatti, il ricorso a una procedura trasparente e non discriminatoria », ha osservato auspicando una procedura competitiva.
L’Agcm ha evidenziato inoltre che la piattaforma PagoPa gode di un privilegio «non replicabile», che verrebbe in ultima analisi attribuito a Poste. Ricorda come la piattaforma abbia «avuto sin dall’origine» una «neutralità, essendo stata concepita dal legislatore come piattaforma pubblica». In ogni caso, si aggiunge, «nel disciplinare di gara dovrebbero essere inseriti adeguati presidi a tutela della citata neutralità». La missiva ricorda, inoltre, come la piattaforma dei pagamenti verso la Pa abbia avuto il pregio di superare il monopolio naturale detenuto da Poste nei pagamenti su bollettini (attività di Poste i cui ricavi negli ultimi 5 anni sono scesi da 700 a 300 milioni) e l’ingresso nel capitale della piattaforma da parte del gruppo dei recapiti rappresenterebbe un ritorno al passato. L’Agcm ha poi passato in rassegna i vantaggi che Poste e le sue controllate PostePay e Lis avrebbero, essendo sia operatore della- piattaforma che azionista, a scapito degli altri operatori, ventilando anche un rischio di aumento dei costi per gli altri. «L’anno scorso abbiamo fatto un miliardo di transazioni su Spid, toccando gli italiani 800 milioni di volte e nessuno si è mai lamentato della riservatezza », ha sottolineato nei giorni scorsi Matteo Del Fante, ad di Poste, facendo l’esempio delle banche italiane «con cui lavoriamo da più di 20 anni Noi per legge non possiamo fare prestiti – ha detto – ma proprio per la presenza sul territorio dal 2002 distribuiamo prestiti di istituzioni finanziarie.
Quindi nel caso di un nostro cliente che entra nell’ufficio postale e vuole un prestito al consumo, noi analizziamo la pratica e la passiamo alla banca che gli dà i soldi. Abbiamo fatto più di 48 miliardi di operazioni e oltre 4 milioni di italiani hanno beneficiato di questa presenza territoriale. In quel caso il problema di riservatezza lo dovremmo avere noi, perché passiamo un nostro cliente alle banche, ma non abbiamo mai avuto il benché minimo problema ». Oggi, intanto, la società guidata da Matteo Del Fante presenterà il nuovo piano industriale: c’è attesa per capire se e come l’operazione su Pago- Pa possa essere contemplata dal piano. Il mercato, in ogni caso, ha il riflettore puntato sulla dividenti policiy per i prossimi cinque anni, aspettando ovviamente una correzione al rialzo anche in vista della cessione della seconda franche del gruppo dei recapiti. Sempre oggi si riunirà l’esecutivo Abi a Milano: si esaminerà il parere giuridico richiesto sul dossier Pago- Pa, sul quale è stata elaborata la memoria da inviare al Parlamento. Ma vista la posizione dell’Agcm e l’affermazione del ministro Giorgetti, si attenderanno gli sviluppi prima di adottare nuove iniziative.
* In collaborazione con Mimesi s.r.l. – Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 20 marzo 2024
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