La nuova contabilità “accrual” delle P.A. è ormai in dirittura d’arrivo

24 Aprile 2024
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Entro giugno saranno completati i nuovi principi contabili, c.d. ITAS, della nuova riforma contabile “Accual” delle Pubbliche amministrazioni.

Il cronoprogramma

– entro il primo semestre dell’anno 2024, saranno definitivamente approvati dallo Standard Setter Board e dalla Stuttura di Governance del Ministero dell’Economia il quadro concettuale, gli standard contabili accrual ITAS, ispirati agli IPSAS/EPSAS, le linee guida e il Piano dei Conti multidimensionale (così come previsto dal milestone M1C1-108 della riforma 1.15 del PNRR).

dall’anno 2025 scatta l’avvio della c.d. “fase pilota” in cui una serie di Enti dovranno sperimentare la nuova contabilità.

– nel perimetro della fase pilota sono esclusi i Comuni con meno di 5000 abitanti (i piccoli Comuni dovranno applicare la nuova contabilità dall’anno 2026).

entro il primo trimestre del 2026, il Ministero dell’economia avvia il primo ciclo di formazione rivolto ai funzionari di 18.000 P.A. (così come previsto dal target M1C1-117 della riforma 1.15 del PNRR).

– ogni ente dovrà indicare almeno un referente della riforma “accrual”.

entro l’anno 2026 sarà approvata la legge di riforma della contabilità accual con piena applicazione dal 1/1/27.

entro l’anno 2026 è prevista, altresì, l’emanazione di atti di legislazione secondaria relativi a linee guida e manuali operativi per l’applicazione degli standard contabili, nonché le regole per la prima applicazione della riforma.

– nell’anno 2026 almeno il 90% delle P.A. dovrà redigere il primo bilancio consuntivo (c.d. financial statement) per l’esercizio 2025, coerente con il nuovo sistema di contabilità accrual (così come previsto dal milestone M1C1-108 della riforma 1.15 del PNRR).

Si fa presente che nella nuova riforma contabile “accrual” l’armonizzazione contabile si applica dall’alto, ovvero gli standard ITAS funzionano come principi generali a cui tutti i comparti delle P.A. devono fare riferimento.

Ciò non esclude che possano coesistere vari decreti legislativi settoriali che prevedano processi di convergenza agli ITAS differenziati, al fine di tenere conto delle situazioni reali dei singoli comparti della P.A..

In pratica, è invertita la logica di applicazione dell’ultima riforma degli enti territoriali, di cui al D. Lgs. 118/2011.

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