Ufficio parlamentare di bilancio: audizione sull’autonomia finanziaria degli Enti locali

31 Maggio 2024
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Durante l’ultima audizione sull’autonomia finanziaria degli Enti locali che ha tenuto l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) il 29 maggio scorso si è analizzata l’attuazione del federalismo fiscale, in particolare si sono affrontate le principali novità riguardanti il federalismo regionale, l’autonomia finanziaria degli Enti locali, la perequazione comunale e la determinazione e il finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP).

Inoltre, sono state evidenziate le principali criticità ancora presenti in questi ambiti, considerando l’applicazione delle nuove regole di bilancio europee e l’attuazione dell’autonomia differenziata.

Il percorso di attuazione del federalismo fiscale ha avuto una certa accelerazione negli ultimi anni e si è concentrato principalmente sul settore degli Enti locali. Nel triennio 2020-2022, per i Comuni è stato previsto il superamento graduale del criterio storico nella ripartizione dei trasferimenti perequativi. Inoltre, è stato avviato un percorso di potenziamento per le funzioni degli asili nido, dei servizi sociali e del trasporto degli studenti con disabilità, attraverso l’allocazione di risorse aggiuntive e l’individuazione di obiettivi di servizio.

Per le Province e le Città metropolitane sono state stanziare risorse aggiuntive, basate su una stima dei fabbisogni standard relativi alle funzioni fondamentali. Sono stati istituiti anche due fondi perequativi distinti per ripartire il contributo alla finanza pubblica in base ai fabbisogni e alle capacità fiscali.

In seguito alla sentenza n. 71/2023 della Corte costituzionale, sono state apportate modifiche alle modalità di finanziamento e di monitoraggio, nonché al sistema sanzionatorio nel caso di inadempienza da parte degli Enti nella destinazione delle risorse.

Nonostante questi interventi, permangono ancora diverse criticità, ad esempio, i progressi per il superamento della finanza derivata nelle materie diverse dalla sanità, di competenza delle Regioni a statuto ordinario (RSO), sono ancora limitati.

>> CONSULTA LA NOTA DELL’UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO.

Il completamento del federalismo regionale è ora un obiettivo specifico del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), da realizzare entro il primo trimestre del 2026 nell’ambito della riforma abilitante del quadro fiscale subnazionale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario completare tempestivamente i passaggi fondamentali, come l’individuazione dei trasferimenti erariali da fiscalizzare e dei tributi da assegnare in loro sostituzione, nonché la determinazione dei LEP relativi alle materie regionali.

L’autonomia finanziaria degli Enti locali è un tema di grande importanza che richiede un rafforzamento per rispondere alle esigenze attuali. I decreti attuativi della legge delega per la riforma fiscale dovranno affrontare questa necessità.

Si è inoltre posto l’attenzione sulla difficoltà nella riscossione dei tributi, soprattutto a livello comunale. È auspicabile che i decreti attuativi della legge delega per la riforma fiscale intervengano con misure volte a rafforzare la capacità di riscossione dei tributi propri, a individuare nuove fonti di finanziamento per le Province e le Città metropolitane e a razionalizzare e ampliare le basi imponibili sulla quale si fonda la finanza comunale.

>> Leggi anche: L’audizione della Corte dei conti sullo stato di attuazione e le prospettive del federalismo fiscale.

Attualmente, il disegno di legge in esame presso la Camera dei deputati prevede una procedura privilegiata per la determinazione dei LEP nelle materie in cui le Regioni possono richiedere maggiore autonomia. Inoltre, si fa riferimento al completamento del federalismo fiscale, che potrebbe essere favorito dall’applicazione delle nuove regole di bilancio europee. Queste regole prevedono come indicatore unico per il monitoraggio dei conti pubblici il tasso di crescita della spesa primaria netta.

E’ stato poi sottolineata l’importanza di stabilire un percorso programmatico per la spesa primaria netta coerente con il limite massimo concordato con il Consiglio europeo per l’intero settore delle Amministrazioni pubbliche. Questo percorso dovrà tenere conto del diverso peso delle componenti non comprimibili della spesa, come quelle per le funzioni fondamentali e i LEP, e degli impegni assunti nel Piano strutturale di bilancio per gli investimenti. Sarà quindi necessario assicurare un’evoluzione coerente delle entrate degli Enti territoriali attraverso la revisione periodica dei trasferimenti e delle compartecipazioni, al netto delle misure discrezionali adottate da questi Enti.

La programmazione della spesa potrà essere un momento per valutare l’adeguatezza delle risorse e la loro evoluzione futura, facilitando la gestione dei bilanci e il funzionamento dei meccanismi di perequazione. Questo approccio potrebbe mettere a rischio gli obiettivi di crescita della spesa netta, con conseguenti aggiustamenti che potrebbero ricadere su altre Regioni o su altri settori delle Amministrazioni pubbliche. Pertanto, si sottolinea la necessità di prevedere una sede istituzionale unica in cui le valutazioni e le decisioni possano essere prese in modo coordinato e con una valutazione complessiva che coinvolga anche la determinazione della compartecipazione. Secondo il Decreto Legislativo 68/2011, questa compartecipazione dovrebbe finanziare il fondo perequativo regionale nell’ambito del federalismo simmetrico.

 

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