Le entrate vincolate da calcolare
Dalla Sezione delle Autonomie è emerso che sono da calcolare quali entrate vincolate:
a) le sanzioni al codice della strada;
b) i proventi da parcheggi;
c) l’imposta di soggiorno;
d) il 10% delle alienazioni;
e) i permessi a costruire;
f) altri trasferimenti socio sanitari.
Inoltre, sulla base delle indicazioni contenute nella citata deliberazionen.17/2023, potrebbero essere estensibili anche le seguenti entrate:
a) TARI;
b) Quote vincolate del Fondo di Solidarietà Comunale;
c) trasferimenti alle gestioni associate (Convenzioni e Unione dei Comuni).
Si precisa come gli enti locali sono l’unico comparto cui viene applicato il vincolo di cassa.
Le criticità di tale estensione
È stato rilevato come l’estensione dei vincoli di cassa possa avere diretta conseguenza con il pagamento dei debiti commerciali. Infatti, l’effetto di non poter utilizzare la giacenza vincolata per il pagamento delle spese di investimento unitamente alla riduzione dell’anticipazione di tesoreria, sono le cause di possibili ritardi nei pagamenti dei debiti commerciali. Gli enti locali, inoltre, attendono istruzioni operative sulla riconciliazione della cassa vincolata al 31/12/2023. Ciò comporta un inevitabile spostamento dei termini di approvazione del conto consuntivo a regime, prevedendo il termine del 30 aprile per l’approvazione dello schema in giunta comunale e del 30 giugno l’approvazione da parte del Consiglio comunale.
La commissione, pertanto, ha suggerito la costituzione di un gruppo di lavoro per una gestione dei vincoli semplificata, con possibile utilizzo delle risultanze della quota vincolata del risultato di amministrazione da inserire nell’allegato A/2.
I rappresentanti dell’ANCI dopo avere ribadito che non si comprendono in motivi per cui la disciplina della cassa vincolata sia prevista solo per gli enti locali, riepilogano gli effetti dell’estensione alla cassa dei vincoli derivanti dalla legge e dai principi contabili, che rappresentano circa il 35% delle entrate complessive degli enti locali. In particolare vengono sottolineate le difficoltà di gestire i vincoli derivanti da leggi che prevedono una pluralità di destinazioni di spesa, in quanto richiedono l’utilizzo di numerosi capitoli o articoli di spesa al fine di rispettare la corretta classificazione richiesta dal d.lgs. n 118 del 2011, anche considerato che le voci del piano dei conti integrato, previsto obbligatoriamente per gli enti territoriali, corrispondono alla codifica SIOPE che deve essere riportata obbligatoriamente in ogni mandato con un conseguente notevole impatto sulle attività del servizio finanziario.
In altri termini, l’articolazione del vincolo su una pluralità di capitoli rende estremamente complessa la determinazione dell’importo dell’entrata vincolata utilizzata ad una determinata data. A ciò si aggiunge la difficoltà da parte delle tesorerie quando gli enti vincolano solo una quota parte delle singole entrate, spesso non accettando l’emissione di una reversale unica, suddivisa in una quota parte vincolata ed in una libera. Di conseguenza, la regolarizzazione dei sospesi di entrata richiede l’emissione di un numero elevato di reversali, e impedisce la gestione automatica delle entrate incassate tramite Pago PA. Non va, inoltre, sottaciuta la difficoltà della ricostruzione della cassa vincolata alla data del 31 dicembre, dal momento in cui non viene riconosciuta le prassi e le semplificazioni adottate dagli enti nel corso dell’esercizio, criticità che potrebbero derivare anche dall’attività di verifica dei revisori, in caso di difficoltà da parte degli enti, a rispettare tempestivamente gli indirizzi della Corte dei conti.
Alle criticità evidenziate dai rappresentati dell’ANCI si uniscono anche la condivisione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dell’Associazione delle Banche dell’Assosoftware per la gestione efficiente di sistemi informatici, tanto da non garantire l’assolvimenti nei termini attualmente previsti dl legislatore di approvazione del conto consuntivo (30 aprile).
Infine, i rappresentanti della Corte dei conti oltre a riconoscere le difficoltà operative e le rigidità derivanti dalla disciplina della cassa vincolata dettata dal vigente quadro normativo, non escludono la possibilità di interventi legislativi per la semplificazione. Infine, ritengono difficilmente percorribile l’ipotesi di rinvio per legge degli effetti della deliberazione all’esercizio 2024, mentre la proposta di prevedere modalità semplificate per la ricostruzione della cassa vincolata al 31.12.2023 sarebbe maggiormente conforme all’attuale assetto ordinamentale.
>> Consulta il resoconto della riunione della Commissione ARCONET
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