di V. Giannotti (bilancioecontabilita.go-vip.net 1/12/2015)
La Corte dei conti laziale, nel giudizio di parifica del rendiconto di gestione 2014 della Regione Lazio, avvenuto con la deliberazione n.180/2015, affronta alcune problematiche di interesse generale. In particolare, tra i rilievi effettuati dal Collegio contabile, denominate “passività pregresse” vengono in rilievo aspetti contabili e procedurali che appare utile qui evidenziare, in quanto validi anche per la generalità degli enti locali.
RICONOSCIMENTO DEI DEBITI FUORI BILANCIO
I giudici contabili rilevano la pratica illegittima da parte della Regione di portare a scorrimento eventuali debiti fuori bilancio riconoscendoli, con successivi impegni contabili, negli esercizi successivi, dando tale onere alla Giunta e non al Consiglio. Su tale aspetto, il Collegio contabile, evidenzia in via preliminare come la corretta programmazione e gestione finanziaria impone che tutte le spese siano anticipatamente previste nei documenti programmatori ed, in particolare, nel principale di essi, il bilancio preventivo, approvato dal Consiglio. Quest’ultimo, proprio attraverso l’approvazione del bilancio annuale e pluriennale, esercita le sue prerogative di Organo di indirizzo dell’attività politico-amministrativa dell’Ente, vincolando, al contempo, i poteri di spesa degli Organi amministrativi.
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