Sono 1.400 i Responsabili della prevenzione della corruzione nominati fino al 31 marzo dalle amministrazioni pubbliche, come disposto dal comma 7 dell’art. 1.
“Alcune amministrazioni hanno provveduto con tempestività – ha riferito la Presidente della Civit Romilda Rizzo – tuttavia, considerando il grande numero delle amministrazioni interessate, si può constatare che, per applicare completamente la legge, c’è ancora molto da fare. In parte i ritardi possono essere causati dai complessi meccanismi di attuazione della legge non agevolati dalle circostanze politiche contingenti, comunque stiamo registrando un flusso di nomine che pervengono alla Civit con il ritmo di 50 -100 al giorno.”
Nel dettaglio i ministeri hanno comunicato di aver nominato 4responsabili anticorruzione, gli enti previdenziali, enti di ricerca e gli altri enti nazionali 26, le università 35 e 55 le camere di commercio; i comuni, nonostante la mancanza ad oggi di una intesain sede di Conferenza unificata, hanno individuato oltre 1.200 responsabili, le Province 42.
La Commissione, sin dall’entrata in vigore della Legge 190, ha invitato le amministrazioni a porre in essere tutti gli interventi previsti da norme immediatamente precettive.
Anche in seguito alle numerose richieste pervenute, il 28 marzo è stata resa nota la decisione con cui la Commissione ha chiarito che il termine del 31 marzo 2013 per l’adozione dei piani triennali, anche in attesa del Piano nazionale anticorruzione, deve considerarsi ordinatorio e non perentorio. Nel comunicato è stata anche fatta presente alle amministrazioni l’opportunità di porre in essere gli adempimenti già possibili: nomina del responsabile della prevenzione della corruzione, valutazione del rischio di corruzione, previsione di procedure per selezionare e formare i dipendenti, introduzione di opportune forme di rotazione dei dirigenti.
“Notiamo comunque– ha proseguito la Presidente Rizzo – che, a macchia di leopardo, stanno arrivando i primi piani triennali di prevenzione della corruzione”.
Un primo passo per l’attuazione della legge è stato compiuto dal Comitato interministeriale con l’emanazione delle Linee guida per la predisposizione, da parte del Dipartimento della Funzione pubblica, del Piano nazionale anticorruzione. Una volta adottato il Piano, la sua approvazione da parte della Civit consentirà di procedere alla completa attuazione della normativa.
Un altro passo è stato realizzato con i decreti legislativi emanati dal Consiglio dei Ministri in materia di riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e del codice di comportamento, di prossima pubblicazione.
Con riferimento agli obblighi di trasparenza, la Civit ha effettuatoun censimento di quelli vigenti nel 2012 e stima che, con l’entrata in vigore del decreto legislativo sulla trasparenza saliranno a circa 200.
A questo proposito la Commissione nel 2012 si era già attivata con l’obiettivo di contribuire alla semplificazione e sostenibilità degli adempimenti per le amministrazioni, auspicando che, nell’attuazione della normativa, si approntino tutte le misure possibili per evitare le ridondanze e per limitare l’aggravio di lavoro per le amministrazioni pubbliche e rendere più fruibili le informazioni da parte dei cittadini.
Una misura auspicabile, che potrebbe essere discussa in sede di Conferenza unificata e inserita nel Piano nazionale, sarebbe la possibilità di differenziare le modalità di applicazione in ragione delle dimensioni delle amministrazioni, della loro natura e della complessità delle loro attività.
La Legge 190, che ha individuato la Civit quale Autorità Nazionale Anticorruzione,ha ampliato le competenze della Commissione in materia di trasparenza, promozione della legalità e integrità, valorizzando la trasparenza in chiave dissuasiva dei fenomeni di cattiva gestione, che sono i presupposti degli episodi di corruzione.
“Esiste uno stretto legame funzionale fra trasparenza e integrità per la prevenzione della corruzione – ha sottolineato la Presidente – l’obiettivo della Civit – Autorità Nazionale Anticorruzione è la diffusione di una cultura della trasparenza in tutti i livelli della pubblica amministrazione. Inoltre occorre insistere sul concetto di performance, alla cui valorizzazione la Civit dedica molta attenzione: c’è un forte collegamento tra performance, trasparenza e anticorruzione. La corruzione trova terreno fertile nella scarsa qualità della burocrazia, in sistemi sanzionatoripercepiti come inefficaci e nell’eccesso di norme ed oneri burocratici.”
La Civit svolge attività di regolazione, vigilanza e controllo nell’ambito di tre settori: valutazione delle performance, qualità dei servizi, trasparenza e integrità.
La valutazione delle performance è funzionale per la gestione interna delle amministrazioni ed esterna per il miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità dei servizi delle amministrazioni pubbliche; la trasparenza riguarda i risultati della valutazione, assicurando il controllo diffuso sulle attività e sull’uso delle risorse pubbliche, e promuovendo l’integrità della pubblica amministrazione, previene la corruzione.
La Commissione è incaricata della vigilanza per le materie di competenza e svolge inoltre attività consultiva, la cui consistenza è destinata a crescere nel tempo. Solo nei primi tre mesi dell’anno Civit ha già ricevuto circa 250 richieste, di cui più di un quarto sono riferibili alla materia dell’anticorruzione.Nel 2012 la Civit ha risposto a 312 richieste, di cui circa un quarto ha riguardato la trasparenza; è interessante notare che una misura consistente di richieste, pari al 35%, proviene da soggetti privati, mentre il resto è suddiviso tra SSN, pubbliche amministrazioni locali e centrali.
“L’attuazione di una riforma particolarmente innovativa e complessa – ha concluso la Presidente – richiede un impegno costante e intenso. Bisogna saper utilizzare i risultati emersi dall’esperienza del monitoraggio sul ciclo di gestione della performance e aiutare le amministrazioni a superare la cultura dell’adempimento, facendo propria quella del risultato.
Fonte: Civit
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