Bollette, per gli enti locali in arrivo altri 200 milioni

ItaliaOggi
19 Settembre 2022
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di MATTEO BARBERO (ItaliaOggi -17/09/2022)– In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Caro energia, per gli enti locali in arrivo altri 200 milioni di contributi. Siè al momento assestata su questo importo la dote che la bozza del decreto “aiuti ter” assegnaa comuni ed enti di area vasta per sostenerli nel pagamento delle bollette. Una cifra che rappresenta la metà di quanto richiesto a gran voce nei giorni scorsi dalle associazioni rappresentative. Via libera pieno, invece, all’utilizzo delle economie da contratti di forniture e servizi o di concessione di contributi pubblici relativi al Piano nazionale di riresae resilienza. Il nuovo ristoro si sommerà alle tre tranche già finora concesse. La prima valeva complessivamente 250 milioni di euro (di cui 200 milioni in favore dei comuni e 50 milioni in favore delle città metropolitane e delle province), cui si sono presto aggiunti altri 170 milioni (di cui 150 milioni peri comunie 20 per gli enti di area vasta). Da ultimo, con il c.d. decreto “aiuti-bis”,è stato disposto un ulteriore incremento per un valore indicativo di 400 milioni di euro di cui 350 milioni a favore dei comuni e 50 per le altre amministrazioni locali. Il nuovo provvedimento stanzia ulteriori 200 milioni, da destinare per 160 milioni di euro in favore dei comuni e per 40 milioni di euro in favore delle città metropolitane e delle province. Poichéi criteri di riparto non saranno diversi da quelli fin qui utilizzati, ciascun comparto e ciascun ente potrà agevolmente calcolare in proporzione la nuova assegnazione. Che verosimilmente non basterà se si pensa che nei giorni scorsi Anci aveva posto l’asticella ad un minimo di 400 milioni.

Restano molte le perplessità sui parametri utilizzati per dividere la torta: a tal fine sono stati utilizzati i dati risultanti dal Siope, con risultati che hanno lasciato qualche dubbio a più di un addetto ai lavori. Troviamo enti con caratteristiche analoghe che ricevono importi molti diversi, ma anche il caso inverso (comuni con medesimo numero di abitanti che ricevono pressoché la stessa cifra). Inoltre, non sono state considerate nè la fascia climatica nè l’altimetria del comune, che incidono notevolmente sulla spesa per l’energia e che in passato venivano quindi considerate per stabilire incentivie misure di agevolazione. Altra novità importante del dl aiuti ter riguarda le economie di gara: con una norma che già pone rilevanti questioni interpretative si stabilisce infatti che “Fermo restando quanto previsto a legislazione vigente per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, le risorse assegnate e non utilizzate per le procedure di affidamento di contratti pubblici, aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture ovvero la concessione di contributi pubblici relativi agli interventi del Pnrr possono essere utilizzate dalle Amministrazioni titolari nell’ambito dei medesimi interventi per far fronte ai maggiori oneri derivanti dall’incremento dei prezzi delle materie prime, dei materiali, delle attrezzature, delle lavorazioni, dei carburanti e dell’energia”. Non è chiaro cosa si intensa per “risorse assegnatee non utilizzate “, anche se pare di intendere che il riferimento sia ai ribassi d’asta. Da segnalare, infine, l’estensione a nuove misure della procedura accelerata di accesso al fondo per il finanziamento delle opere indifferibili. Sindaco, assessore al bilancio e i dirigenti di un ente locale sono stati condannati per danno erariale, a causa della inefficiente gestione della TARI con conseguenti minori introiti a fronte della prescrizione quinquennale dei crediti vantati.

* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 17 settembre 2022.

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