Compensazione crediti PA, i chiarimenti del sottosegretario al MEF Villarosa

La risposta del rappresentante dell’Economia chiarisce che, per garantire gli equilibri di finanza pubblica, la disciplina della compensazione dei crediti PA prevede che possano essere soggetti solo i ruoli emessi entro una data sufficientemente risalente nel tempo.

25 Settembre 2018
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Le attuali norme in vigore in materia di pagamento delle somme iscritte a ruolo tramite compensazione con crediti certi, liquidi ed esigibili nei confronti della Pubblica amministrazionenon prevedono che questo istituto possa essere utilizzato soltanto per il versamento totale o parziale delle somme dovute a seguito dell’iscrizione a ruolo, effettuato precedentemente alla data prevista per il pagamento del credito“.
Queste disposizioni stabiliscono che siano compensabili nel 2018 i carichi consegnati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2017 e, quindi, anche se il carico (ruolo) sia stato formato e consegnato successivamente alla data prevista per il pagamento del credito da parte della PA. Sono i chiarimenti forniti in commissione Finanze di Montecitorio dal sottosegretario dell’Economia Alessio Mattia Villarosa all’interrogazione di Azzurra Cancelleri (M5S) sulla compensazione delle somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo con crediti maturati nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

Il rappresentante del governo ha anche fatto sapere che, in merito alla proposta di adottare iniziative che permettano la compensazione anche per pagare somme dovute sulla base di carichi consegnati all’agente della riscossione dopo il 31 dicembre 2017, la Ragioneria generale dello Stato ha evidenziato che, “per garantire gli equilibri di finanza pubblica, la disciplina prevede che possano essere soggetti a compensazione solo i ruoli emessi (o meglio i carichi affidati agli agenti della riscossione come precisato nella normativa più recente) entro una data sufficientemente risalente nel tempo“. Dunque, fissare un termine successivo, o a maggior ragione estendere la norma ai carichi affidati correntemente, determinerebbe effetti negativi per la finanza pubblica, in termini di minore gettito per gli enti impositori, per cui sarebbe necessario individuare idonei mezzi di copertura finanziaria.

Leggi il Chiarimenti forniti da Villarosa

 

 

 

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