Comuni, nuovi mutui più fondi 

Italiaoggi
23 Maggio 2023
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di FRANCESCO CERISANO (ItaliaOggi – 23/05/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l

Cdp ha diffuso i dati sull’operazione. Calabria prima per contratti riformulati (oltre 6.000)
Rinegoziati 30 mila prestiti. Liberate risorse per 320 mln
La rinegoziazione 2023 dei mutui degli enti locali, avviata da Cassa depositi e prestiti, permetterà di liberare 320 milioni nelle casse dei comuni. Risorse che potranno essere utilizzate dai 799 municipi aderenti per far fronte all’aumento dei costi energetici e delle materie prime. L’operazione, a cui i comuni potevano aderire in modalità esclusivamente digitale dal 6 al 28 aprile perfezionando i nuovi contratti entro la data di ieri, permetterà di rinegoziare oltre 30 mila prestiti per un debito residuo di 7,3 miliardi di euro (il 30% del totale rinegoziabile). La chance di rivedere le condizioni economiche dei prestiti, una richiesta da sempre recapitata dai sindaci all’istituto di via Goino, è stata colta su tutto il territorio nazionale con prevalenza di richieste al Sud dove hanno aderito alla rinegoziazione oltre 400 comuni, a fronte di 200 enti del Nord e circa 150 del Centro Italia. I dati diffusi ieri da Cdp certificano il primato della Calabria, la regione dove si registra il maggio numero di contratti rinegoziati (oltre 6.000) per un totale di oltre 820 milioni di euro di debito residuo complessivo e 44 milioni di risorse liberate. Ma in termini di debito residuo rinegoziato (e di risorse liberate) il primo posto è della Lombardia. Gli oltre 60 comuni lombardi riformuleranno, infatti, circa 2.000 mutui per un debito residuo complessivo di oltre 2 miliardi, liberando risorse per circa 66 milioni.

In Campania circa 100 comuni hanno scelto di rinegoziare più di 3.600 mutui per un debito residuo complessivo di oltre 1 miliardo di euro e circa 47 milioni di risorse liberate. Anche in Piemonte l’operazione ha avuto riscontri positivi. Sono stati rinegoziati 2600 mutui ad opera di 70 enti locali per un debito residuo complessivo di circa 465 milioni e risorse liberate per oltre 24 milioni. A seguire la Toscana con oltre 40 enti locali che hanno scelto di rinegoziare più di 2.500 mutui per un debito residuo complessivo di circa 370 milioni, liberando risorse per circa 20 milioni. In Abruzzo 70 comuni hanno rinegoziato 3.000 mutui per un debito residuo complessivo di 370 milioni e 20 milioni di risorse liberate. Anche nel Lazio i contratti rinegoziati dai 70 enti locali aderenti hanno superato quota 2000 (2.300 per la precisione) per un debito residuo complessivo di oltre 300 milioni e 17 milioni di risorse liberate. Seguono Liguria (1.200 mutui per un debito residuo complessivo di circa 580 milioni e risorse liberate per oltre 16 milioni), Marche (1.200 mutui per un debito residuo complessivo di circa 155 milioni e risorse liberate per più di 8 milioni), Puglia (1.400 mutui per un debito residuo complessivo di circa 320 milioni, e risorse liberate per circa 16 milioni) e Veneto (1.000 mutui per un debito residuo complessivo di circa 140 milioni, liberando risorse per oltre 11 milioni). “In un momento di particolare incertezza legata all’attuale contesto macro-economico e geopolitico, Cassa depositi e prestiti è al fianco degli amministratori locali, per rispondere efficacemente alle istanze delle comunità e ai bisogni dei cittadini”, ha osservato Massimo Di Carlo, vicedirettore generale e direttore business di Cdp. “La rinegoziazione dei mutui rappresenta uno strumento che Cassa depositi e prestiti mette a disposizione degli enti per sostenerli ai fini dello sviluppo del territorio nelle fasi di complessità e criticità”.

* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 23 maggio 2023.

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