Il percorso delineato dal Governo è blindato: sia sulle procedure di pagamento, sia per il meccanismo dei prestiti (per accelerare è coinvolta la Cdp) e la loro restituzione da parte delle amministrazioni (prestiti a 30 anni collegati all’andamento dei Btp a 5 anni). Ma anche e soprattutto nel malaugurato caso di sforamento. Monti insieme a Vittorio Grilli e Corrado Passera lo ripetono più volte: il percorso è all’interno delle regole delineate dall’Ue e il deficit non si può sforare. Pena la non chiusura della procedura avviata da Bruxelles per deficit eccessivo e il rischio di far riaprire nuove procedure. Soddisfatto il Governo con Mario Monti che spiega: “era una situazione inaccettabile e che è stata a lungo accettata. Ora voltiamo pagina”.
Ma i destinatari primi del provvedimento non sono univoci nei giudizi: il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dice che si va nella direzione giusta e che molte modifiche sono entrate nel testo. Ma attende comunque per la consueta prudenza di queste occasioni di vedere il testo. Di avviso decisamente opposto il presidente di Rete Imprese Italia Carlo Sangalli: “dopo ripetute, pressanti e precise indicazioni, si ignorano i due elementi fondamentali per rispondere alle emergenze delle imprese: immediato sblocco e disponibilità delle risorse e modalità semplificate di accesso”. Ma bisognerà attendere le prossime ore quando, in presenza di un testo ‘certo’, i dubbi diventeranno o meno opposizione.
Di contro i sindaci esultano: “la giornata di oggi segna una vittoria dell’Italia dei sindaci, dell’Italia che produce, che si impegna e che soffre di non poter dare dignità al lavoro”, dice il presidente dell’Anci Graziano Delrio. Il parlamento intanto si prepara ad accogliere il testo e già si ipotizza di andare oltre i 40 miliardi messi nel piatto dal Governo. Ma su questo il ‘controllore’ al Tesoro è inflessibile. Il deficit non si tocca, dice Grilli. Tecnicamente il decreto uscito oggi ricalca i contenuti già emersi dalle bozze dei giorni scorsi. Si conferma anche l’avvio della tanto richiesta “compensazione”: le imprese potranno iniziare a ‘compensare’ i debiti verso il fisco con i crediti della P.a.
L’impatto è di 40 miliardi ed è in due anni: tranne che, spiega Grilli, le amministrazioni, come il Governo si augura paghino “nei primi 3 giorni del 2014”. Certo non si conosce l’esatto ammontare dei debiti e per questo entro settembre sarà fatto una sorta di check up, per poi trovare i soldi con la prossima Legge di Stabilità. Ma, per i 40 miliardi previsti, ora strumenti e fondi sono disponibili. Per le imprese, poi, arrivano anche certezze. Le amministrazioni pubbliche, una volta ottenuto l’ok dal Tesoro, dovranno entro il 31 maggio comunicare il piano di pagamento ai loro creditori.
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