“Trovare una soluzione, urgente e improrogabile, che non gravi esclusivamente sulle amministrazioni comunali”. E’ la richiesta rivolta al Governo dal presidente dell’ANCI, Piero Fassino, in merito all’azione di rivalsa che nelle intenzioni del Tesoro sarà applicata nei confronti dei Comuni, per il recupero delle sanzioni inflitte all’Italia dall’Europa a causa degli inadempimenti sulle discariche abusive.
In una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, Fassino ricorda che “la procedura avviata dal Ministero dell’Economia e Finanze in applicazione delle norme sul c.d. diritto di rivalsa” non può gravare esclusivamente sulle Amministrazioni comunali, “in quanto attinente anche a responsabilità di altri livelli di governo”.
Le maggiori criticità riguardano inoltre “la ripartizione lineare – per i Comuni interessati dai siti oggetto di infrazione – delle sanzioni comminate dalla Unione Europea allo Stato italiano, senza alcun confronto con gli stessi Enti locali in merito all’impatto finanziario, alla verifica degli adempimenti già effettuati sui siti di cui sopra e alla ripartizione delle responsabilità statali, da valutare invece caso per caso”.
L’auspicio, dunque, è che “già nella prossima seduta della Conferenza Unificata prevista il 26 maggio prossimo – come già proposto in sede tecnica dall’ANCI – si possa definire la sospensione del procedimento di diffida avviato dal Ministero dell’Economia e Finanze, al fine di una valutazione attenta di ogni singola fattispecie e delle responsabilità oggettive degli enti coinvolti che risulta non essere stata effettuata, e anche al fine di scongiurare possibili contenziosi”.
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