Comunicato Stampa 23 ottobre 2012 n. 86/2012
Con il disegno di legge di stabilità per il 2013, la politica di bilancio appare nuovamente orientata, dopo anni, verso l’alleggerimento del carico fiscale. Una inversione di segno da apprezzare positivamente, ad avviso della Corte, anche perché muove in direzione di un minor peso della tassazione sui redditi rispetto a quella sugli scambi.
Lo sgravio è concentrato sulle famiglie che, nell’ultimo quinquennio, hanno visto ridursi il proprio potere di acquisto di oltre il 5 per cento.
La Corte sottolinea peraltro, come il giudizio favorevole sul segno della manovra fiscale debba essere temperato se si guarda agli effetti redistributivi ed ad alcune incoerenze degli interventi proposti.
Le incertezze sull’articolazione dei tagli a deduzioni e detrazioni fiscali non consentono, peraltro, di misurarne puntualmente le implicazioni sull’assetto complessivo dell’Irpef.
Con il Pil in discesa, gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica diventano sempre più impegnativi richiedendo tagli crescenti per tutte le amministrazioni pubbliche. L’accelerazione dei tagli è particolarmente rilevante per le amministrazioni locali e per la spesa sanitaria: nel confronto con il DEF dell’aprile 2012 i tagli richiesti raggiungono i 10 miliardi nel 2014. Una restrizione che potrebbe indurre le amministrazioni locali a ricorrere alla leva fiscale per rispettare gli obiettivi assegnati.
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