di MATTEO BARBERO E FRANCESCO CERISANO (Italia oggi, 08/07/2022) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.
Votata la fiducia sul decreto, lunedì il sì della Camera. Consuntivi in ritardo? No sanzioni
Risorse Covid e proventi multe per coprire il caro energia
Risorse Covid utilizzabili anche per pagare le bollette del gas e per finanziare le riduzioni della Tari. Possibilità di destinare anchei proventi delle multe alla copertura del caro energia. Alleggerimento delle sanzioni per il ritardo nell’approvazione del rendiconto 2021. Sono queste le principali novità per gli enti locali contenute negli emendamenti al decreto “aiuti” su cui ieri il governo ha incassato la fiducia dall’aula della Camera (con 410 voti favorevoli, 49 contrari e un astenuto).
Il decreto legge passera’ quindi all’esame del Senato che dovrà convertirlo definitivamente in legge entro il 16 luglio. Il primo (doppio) correttivo amplia la portata delle norme sull’utilizzo delle economie dei fondi erogati per l’emergenza sanitaria, da un lato consentendo di destinarli anche al pagamento delle forniture di gas (in tal modo eliminando il paradosso derivante dalla limitazione solo alle spesa per energia elettrica), dall’altro riaprendo la strada del finanziamento di riduzioni sulle tariffe Tari. In precedenza, il diverso utilizzo di tali somme si era scontrato con il niet della Ragioneria generale dello Stato. Via XX settembre aveva evidenziato che tali trasferimenti erano da ritenersi vincolati alla finalità di ristorare la perdita di gettito connessa all’emergenza epidemiologica, tenendo conto delle minori spese e delle maggiori spese (al netto dei ristori specifici). Secondo i tecnici del Mef, quindi, non era possibile considerare “maggiori spese Covid” quelle sostenute e da sostenere per i rincari delle utenze in quanto non strettamente correlate alla richiamata emergenza. Pertanto, non si riteneva ammissibile il loro finanziamento a valere sulle risorse in questione. Per spianare la strada c’è quindi voluto un intervento del legislatore, che però aveva operato un riferimento alle sole forniture di elettricità, escludendo tutto il resto, soprattutto il gas, che pure ha fatto registrare aumenti esponenziali. Sempre il Mef aveva espresso un diniego sulla possibilità di utilizzare le economie per alleggerire il carico sulle utenze dei rifiuti, anch0’esso appesantito dai rincari delle materie prime. Adesso, in sede di conversione del dl 50/2022, entrambi i veti sono stati rimossi. Un altro emendamento amplia ulteriormente l’arsenale di risorse utilizzabili dagli enti per tenere in piedi i bilanci azzoppati dai prezzi galoppanti di luce e gas, consentendo destinare, solo per il 2022, alle spese energetiche anche i proventi delle sanzioni amministrative per eccesso di velocità e dei parcheggi a pagamento. Infine, molto importante anche la previsione della non sanzionabilità del ritardo di presentazione dei documenti relativi al 2021, da imputare alle difficoltà post Covid. Si sono così evitate misure restrittive nelle procedure assunzionali e nell’attivazione dei programmi di potenziamento della gestione, attività che sono di particolare rilevanza per la gestione dei fondi PNRR di competenza delle amministrazioni locali.
Fondi per gli enti locali
Nasce un fondo al ministero dell’Interno con una dotazione complessiva di 180 milioni di euro (60 milioni l’ano per il 2022, 2023e 2024) per destinare risorse alla Città metropolitana di Roma per la gestione delle spese correnti. E sempre presso il ministero dell’interno viene istituito un fondo con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 per risarcire le Province e le Città metropolitane, delle Regioni a statuto ordinario, della Regione Siciliana e della Sardegna, ad esclusione della Città metropolitana di Roma Capitale, che hanno subito una riduzione percentuale del gettito dell’Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) o Rc Auto, come risultante dai dati a disposizione del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economiae delle finanze, nel 2021 rispetto al 2019 per l’anno 2022, nel 2022 rispetto al 2021 per l’anno 2023 e nel 2023 rispetto al 2022 per l’anno 2024.
Caro gas
Gli enti locali per quest’anno potranno usare anche integralmentei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni per coprire non solo i maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica ma anche quelli per l’aumento del prezzo del gas. Addizionali Irpef Peri comuni sede di capoluogo di città metropolitane l’incremento dell’addizionale comunale Irpef non potrà essere “superiore a 0,4 punti percentuali”, rispetto al limite attuale fissato allo 0,8%. L’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero non potrà essere superiore a 3 euro per passeggero.
Articolo integrale pubblicato sul Italiaoggi dell’8 luglio 2022
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