di Matteo Barbero
Dl energia, per gli enti locali fondi senza vincoli. Il dl 17/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di martedì scorso, porterà 250 milioni nelle casse di sindaci e presidenti di provincia. L’erogazione avverrà sotto forma di contributo straordinario finalizzato a «garantire la continuità dei servizi erogati». Si tratta di una soluzione di compromesso, per garantire alle amministrazioni un aiuto immediato a fronte del caro bollette compatibilmente con la coperta corta dei fondi disponibili: l’impatto dell’impennata dei prezzi sui bilanci, in effetti, è decisamente maggiore, tanto che l’Anci ha chiesto almeno 550 milioni. La formulazione assunta dalla norma ha precise e rilevanti implicazioni contabili, che marcano una profonda differenza fra le nuove risorse e quelle legate all’emergenza Covid. Mentre queste ultime sono vincolate della destinazione, le prime sono libere, per cui possono essere destinate a coprire anche spese non collegate alla pandemia. Inoltre, non è previsto alcun obbligo di certificazione, contrariamente a quanto avvenuto per i ristori collegati al contagio.
La stessa Corte dei conti, nelle linee guida per i revisori sui preventivi 2022-204 (approvate con delibera n. 2/2022 della Sezione delle Autonomie) ha affermato che i trasferimenti in esame non potranno essere considerati formalmente destinati al pagamento delle spese di funzionamento per consumo di energia, ma tese a garantire la continuità dei servizi. Il legislatore ha comunque rivelato la finalità vera dell’intervento in sede di definizione dei criteri di riparto: quest’ultimo sarà disposto con decreto del ministro dell’interno, di concerto con il Mef e gli Affari regionali, previa intesa in sede di Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, rilevata tenendo anche conto dei dati risultanti dal Siope-Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici. Non sono previsti termini, ma è auspicabile che la distribuzione avvenga il prima possibile. Resta difficile, al momento, utilizzare per tale finalità anche le economie sul fondone e sui ristori, che il recente decreto ristori-ter ha consentito di spendere anche nel 2022.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento