Uffici finanziari al lavoro sui nuovi preventivi. Ma far quadrare i conti sarà impossibile
Per la riduzione delle entrate e il caro di energia e materiali
Enti locali, quadratura dei bilanci quasi impossibile. In queste settimane gli uffici finanziari sono alle prese con la costruzione dei nuovi preventivi, in vista della loro approvazione in Giunta e successiva presentazione in consiglio, che secondo il timing ordinario dovrebbero avvenire entro metà novembre. Al momento, tuttavia, l’esercizio somiglia molto alla scalata a mani nude di una parete verticale. Troppi, infatti, sono i fattori che incidono negativamente sugli equilibri e poche (per non dire nulle) le soluzioni ancora o già disponibili per fronteggiarle. In primo luogo, pesa la persistente riduzione delle entrate causate dagli strascichi della pandemiae dagli effetti della crisi economica, particolarmente pesanti soprattutto per città metropolitana e province, che basano la propria fiscalità sul comparto auto e scontano tuttora gli effetti nefasti della “cura” Delrio. In secondo luogo, l’aumento esponenziale delle spese per le forniture energetiche, che potrebbe estendersi anche al prossimo anno, a differenza delle flessibilità contabili che sono state introdotte solo per il 2022. Ci si riferisce, ovviamente, alla possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione disponibili,i proventi delle concessioni edilizie, nonché delle sanzioni in materia edilizia e delle sanzioni al codice della strada, oltre che degli ” avanzi Covid”, ossia gli eventuali avanzi vincolati relativi a somme non utilizzate delle risorse straordinarie assegnate per la pandemia nel 2020-2021 (c.d. “Fondone”), con esclusione dei ristori specifici di spesa, che mantengono le proprie finalità originarie. Al momento, inoltre, per il 2023 non sono previsti ulteriori contributi “per garantire la continuità dei servizi erogati, che difficilmente potranno essere stanziati prima della manovra. Vi è poi il tema, connesso al precedente, del caro materiali, per il quale le misure finora messe in campo hanno funzionato solo in parte. I fondi per le compensazioni gestiti dal Mims sono stati insabbiati da ricorsi e contro-ricorsi, per cui ad oggi gli enti hanno ricevuto solo l’acconto relativo al primo semestre 2021, per il fondo opere indifferibili (a parte le misure che hanno potuto beneficiare della pre-assegnazione) si attende il riparto per la metà di novembre. Ma al momento tali interventi coprono opere già in corso o da affidare entro fine anno, mentre nulla è previsto per tutto ciò che è in calendarioa partire da gennaio.
* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 28 ottobre 2022.
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