di GIOVANNI GALLI
Nel 2023, superati gli effetti recessivi pandemici, la finanza locale ha intrapreso un percorso di crescita, con una ripresa delle entrate e del sostegno agli investimenti, soprattutto in conseguenza dell’attuazione del Pnrr, che coinvolge significativamente gli enti locali, in uno scenario complessivo di finanza pubblica che vede un miglioramento dell’indebitamento, seppur in misura inferiore a quanto stimato dal Def. In prospettiva, la prossima manovra si profila, invece, restrittiva, in virtù dell’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo legata alla reintroduzione del Patto di Stabilità.
È quanto si legge nella “Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2021-2023”, approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti con delibera n. 13/SEZAUT/2024, che esamina i rendiconti di 7441 enti (di cui, 7343 Comuni), presenti nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche della Ragioneria generale dello Stato, e riferiti al biennio 2021-2022. I dati di cassa 2023 (Siope) confermano, sul 2021, l’impulso alla ripresa, con una tenuta dei bilanci dei comuni e un ampliamento del saldo positivo di cassa. Sul versante degli incassi, la riduzione dei trasferimenti correnti è bilanciata dalla ripresa delle entrate proprie, mentre, sul versante dei pagamenti, a fronte di una riduzione dei tempi di liquidazione delle fatture per debiti commerciali (non ancora, tuttavia, in linea con l’obiettivo Pnrr) aumentano i pagamenti per le opere pubbliche, legati ai maggiori finanziamenti e alla semplificazione delle procedure di affidamento. In incremento sia gli investimenti fissi lordi, che raggiungono quota 16,3 miliardi circa (+40,3%), a causa dei progetti Pnrr e dei conseguenti esborsi per cassa (a Stato avanzamento lavori) in favore dei soggetti appaltatori, sia gli investimenti complessivi, consideratii flussi di cassa del primo semestre 2024, che registrano un +22% sullo stesso periodo dello scorso anno.
I saldi complessivi di competenza dei rendiconti 2022 appaiono in generale miglioramento, con un risultato di amministrazione che, per i comuni, è ampiamente positivo (56,93 miliardi di euro), segnando una riduzione del disavanzo (2,18 miliardi). Se gli interventi statali, prosegue la magistratura contabile, vengono soprattutto reindirizzati al sostegno alla spesa per acquisto di beni e servizi, a fini compensativi degli effetti dei rincari energetici, sul fronte spesa in conto capitale si registra un aumento del 9,2% per gli impegni e del 19% per il fondo pluriennale vincolato (Fpv), la cui dotazione, in tendenziale crescita, non esitando in erogazioni di spesa, ha generato dubbi sulla corretta alimentazione. Nel complesso, il documento registra un 2022 in avanzo anche per le province (che chiudono a 325,9 milioni di euro) e per le Città metropolitane (475,8 milioni di euro), con una ripresa delle entrate (+25,3%) e delle spese in conto capitale (+19,4%) soprattutto in termini di Fpv. Per tutti gli enti, ad esclusione delle province, in cui il dato nazionale resta sostanzialmente stabile, lo stock del debito complessivo aumenta lievemente, permanendo una elevata tendenza alla patrimonializzazione.
L’andamento dei debiti fuori bilancio riconosciuti appare in diminuzione per i comuni e in decisivo aumento per le Province e le Città metropolitane, in particolare per la quota legata alle sentenze esecutive e agli acquisti di beni e servizi.
In collaborazione con Mimesi s.r.l. – Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 1°/8/2024
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento