Enti Locali – rapporto ANCI-Ifel sul personale, numeri in continuo ribasso

Con comunicazione del 30/05/2014 l’ANCI rende noto che:

Il personale dei Comuni italiani continua a diminuire. Nell’ultimo triennio hanno fatto segnare il segno meno sia le cifre riguardanti il valore assoluto, sia quelle sul rapporto medio di dipendenti per numero di cittadini, sia il costo per unità di personale. E’ quanto emerge dal terzo Rapporto annuale sul Personale di ANCI-Ifel, dal quale risulta in particolare che il numero totale del personale delle amministrazioni comunali, inclusi dirigenti, segretari comunali e direttori generali, era di 450.337 nel 2010, mentre i dati Mef ci dicono, per l’ultimo anno disponibile (2012) che si e’ scesi di oltre 26.000 unità, a 424.214. Nello stesso arco temporale il valore medio del numero di dipendenti comunali per abitante e’ conseguentemente diminuito da 7,44 a 7,12 ogni mille abitanti.

Stesso discorso per il costo medio per unità di personale comunale, pari a 37.808 Euro, con una riduzione di oltre duemila euro rispetto all’anno precedente. Il dato appare ancora più significativo se rapportato a quello registrato per lo stesso periodo dal Mef con riferimento al personale delle regioni a statuto ordinario (55.562 Euro) e speciale (56.735 Euro).

Tra le altre dinamiche più significative evidenziate dal Rapporto, c’e’ poi il progressivo incremento dell’età media dei dipendenti (oltre il 50% dei dipendenti a tempo indeterminato ha più di 50 anni). Tra i dirigenti a tempo indeterminato tale percentuale sale a più del 70%. Si conferma un sostanziale equilibrio di genere, con una leggera prevalenza di quello femminile tra i dipendenti a tempo indeterminato (le donne sono il 52,7%), mentre tale percentuale scende al 35,8% se riferita ai dirigenti a tempo indeterminato.

‘‘I dati che ci offre il Rapporto – afferma il delegato ANCI al Personale, Umberto Di Primio –  evidenziano ancora una volta, semmai fosse necessario, come le politiche sul personale dell’attuale Governo stiano minando il patrimonio umano degli enti locali, a causa del blocco del turn over e del rinnovo contrattuale, nonché per i tagli continui alla formazione, compromettendo così la qualità dei servizi resi ai cittadini. Investire sul capitale umano dei Comuni – aggiunge – deve essere non un’esigenza esclusiva del sistema delle autonomie, ma una condivisa volontà del governo nazionale, se si vuole che i servizi erogati dagli enti Locali siano qualitativamente validi, così da contribuire alla ripresa del Paese rendendolo maggiormente competitivo’‘.

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