Enti locali – Ricci: “Correzioni al Tuel e soluzioni per far stare insieme i Comuni per migliori servizi”

Con comunicato del 19/07/2017 l’ANCI rende noto che:

“Interrompere le continue proroghe della norma che obbliga i Comuni alla gestione associata delle funzioni. Le gestioni associate vanno costruite sui bacini omogenei, ed è questo il principio che dev’essere definitivamente ribadito dalle norme sulla materia. Il tutto all’interno di un quadro di riforma che include il mantenimento delle Province come enti di secondo grado”. La proposta dell’Anci sulla nuova governance degli enti locali è ribadita oggi dal sindaco di Pesaro e delegato alle riforme istituzionali Matteo Ricci, nel corso di un’audizione davanti alla commissione affari costituzionali della Camera sulle proposte di modifica al testo unico degli enti locali. Ricci auspica che “il Parlamento affronti finalmente la questione entro il prossimo dicembre”.

Riguardo le ulteriori proposte al vaglio della commissione, Ricci esprime l’accordo dell’Anci sull’abbassamento al 40% della soglia per l’elezione del sindaco al primo turno, manifestando invece riserve sull’estensione del secondo turno anche ai Comuni tra i 10 e i 15 mila abitanti. “Utili le correzioni che evitano la cosiddetta ‘anatra zoppa’, per assicurare quella governabilità massima che l’elezione diretta dei sindaci ha garantito al Paese: non dimentichiamoci – aggiunge Ricci – che l’elezione diretta del sindaco rimane una conquista democratica importante, che ha garantito governi stabili e alternanza”.

Ricci sottolinea dunque la necessità di “modificare la disciplina della ineleggibilità, che non assicura l’esercizio del diritto di elettorato passivo e mette in crisi la continuità amministrativa. Sarebbe  opportuno prevedere il subentro del vice sindaco anche nel caso di dimissioni di un sindaco che si candida alle elezioni politiche: è una misura che eviterebbe lunghi commissariamenti. Ricordo infine – conclude Ricci – che per altri livelli di governo non viene prevista l’ineleggibilità, e che i parlamentari possono candidarsi alla carica di sindaco senza regole cosi rigide come quelle previste invece, nei casi inversi, per i primi cittadini”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA