Errori nella compilazione del questionario e della relazione: il warning della Corte dei conti

3 Maggio 2024
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È necessario che l’organo di revisione, nel compilare i questionari e nel redigere le relazioni, adempia ad un preliminare dovere, e cioè quello di rendere informazioni “verificate” e corrispondenti ai dati effettivi: è quanto ribadito recentemente dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. Basilicata, nella delib. n. 43/2024/PRSE, depositata lo scorso 17 aprile.

Nel caso specifico, i giudici avevano individuato errori e omissioni nella compilazione da parte dell’Organo di revisione con particolare riguardo:

  1. a)alle variazioni dei saldi;
  2. b)agli equilibri;
  3. c)al risultato di amministrazione;
  4. d)all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione degli anni precedenti;
  5. e)al fondo pluriennale vincolato sia di parte capitale che di parte corrente;
  6. f)al fondo anticipazioni di liquidità;
  7. g)al fondo per passività potenziali;
  8. h)al mantenimento nella situazione patrimoniale dei crediti dichiarati inesigibili e non prescritti;
  9. i)alla riscossione in conto residui di IMU e TASI;
  10. j)all’indebitamento;
  11. k)agli organismi partecipati.

I giudici hanno ricordato che la corretta e veritiera compilazione dei questionari sui rendiconti degli enti locali risponde ad uno specifico obbligo di legge, ai sensi dell’art. 1, commi 166 e ss., della L. n. 266/2005, e ciò in quanto “Le “Linee guida” e il questionario costituiscono un supporto operativo fondamentale….anche per le Sezioni regionali di controllo nelle verifiche che, per espresso disposto normativo, sono dirette a rappresentare – agli organi elettivi degli enti controllati – la reale ed effettiva situazione finanziaria o le gravi irregolarità riscontrate nella gestione dell’ente….L’attività svolta dalle Sezioni regionali, in sinergia con quella di revisione contabile, costituisce un indispensabile supporto informativo per un’adeguata e completa rappresentazione dei profili gestionali di maggior rilievo (efficacia della spesa, livello di realizzazione delle politiche di settore, rischi connessi alle gestioni in disavanzo, misure correttive da adottare)” (cfr. Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, delib. n. 7/SEZAUT/2021/INPR).

Tale “ausilio obbligato” deve essere svolto con la “diligenza del mandatario”, assicurando – ed assumendo la piena responsabilità al riguardo – la veridicità, correttezza e completezza dei dati e delle informazioni trasmesse. Si ricorda, infatti, che, ai sensi dell’art. 240 del TUEL, “I revisori rispondono della veridicità delle loro attestazioni e adempiono ai loro doveri con la diligenza del mandatario e che, ai sensi del postulato n. 5 (principio di veridicità attendibilità, correttezza e comprensibilità) dell’Allegato 1 richiamato all’art. 3, comma 1, del Dlgs 118/2011, “(..) I documenti contabili che non rispettano il principio della veridicità e tutti gli altri principi allo stesso collegati, non possono acquisire il parere favorevole da parte degli organi preposti al controllo e alla revisione contabile” (cfr. sez. reg. di contr. Basilicata, deliberazioni n. 41/2021/PRSE e n. 49/2018/PRSE).

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