Federalismo, va a posto l’ultimo tassello

Alex 2 Popa 2 10 Maggio 2011
Modifica zoom
100%
Il Presidente Napolitano ha firmato il decreto sul fisco e la sanità delle regioni. Esulta la Lega. Le principali novità in arrivo

Va a posto l’ultimo fondamentale tassello del federalismo fiscale. “Il federalismo è legge. Il Presidente Napolitano ha infatti firmato l’ultimo dei decreti fondamentali per il federalismo, quello sul federalismo regionale e provinciale e, come ci aveva chiesto Bossi, abbiamo così completato anche il tetto della casa del federalismo”: lo annunciato il Ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli. “La Lega dimostra così di fare i fatti – ha aggiunto – e non le chiacchiere. Adesso bisogna andare avanti con le riforme costituzionali e con quella fiscale generale, che vuol dire meno tasse per tutti”. “Il nostro Presidente è uno di parola, gli dico grazie Presidente, le sono grato”: così il leader leghista Umberto Bossi. “Sono molto soddisfatto, Il Presidente Napolitano è un uomo di parola su cui si può fare affidamento”. “La firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al decreto sul federalismo regionale e provinciale è una svolta fondamentale per i nostri territori, una tappa fondamentale di modernizzazione del nostro Paese”, commenta il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. “Al Presidente della Repubblica che ha mantenuto la parola data – prosegue – e ai Ministri Umberto Bossi e Roberto Calderoli, la cui determinazione e capacità amministrativa è stata fondamentale per raggiungere questo obiettivo, va il mio grazie. Ora dobbiamo andare avanti con necessarie riforme costituzionali e fiscali per dare forma compiuta a quell’Italia federale che già la parte migliore del Risorgimento aveva immaginato ma che le cui giuste intuizioni sono rimaste per troppo tempo sulla carta”. Dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, il nuovo fisco regionale scatterà dal 2013. Non ci saranno più i trasferimenti dal “centro”, il loro valore sarà sostituito dalla compartecipazione a Iva e Ire e, contemporaneamente, sarà possibile “manovrare” l’attuale addizionale, con aumenti via via maggiori. Dal 2013 le regioni potranno manovrare l’addizionale Irpef regionale, diminuendola o anche aumentandola dallo 0,9 fino all’1,4%. Alle regioni va una quota di compartecipazione all’Iva che va ad alimentare il fondo di perequazione che garantisce la copertura integrale delle spese per i servizi essenziali (sanità, scuola, assistenza, trasporto pubblico). La quota di attribuzione alle regioni della compartecipazione all’Iva sarà assegnata con criteri di “territorialità” e si baserà sui consumi nelle diverse aree. La percentuale della compartecipazione viene stabilita con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sempre 2013 le regioni possono ridurre le aliquote dell’Irap fino ad azzerarle e disporre deduzioni dalla base imponibile. Tra le altre novità, arriva l’impegno del Governo al reintegro nel 2011 di 425 milioni per il trasporto pubblico locale; anche le regioni saranno incentivate a partecipare alla lotta all’evasione fiscale con il gettito derivante dall’attività di recupero fiscale riferita ai tributi propri e alle addizionali alle basi imponibili dei tributi erariali; entrano nel paniere dei tributi delle regioni anche le tasse sulle auto; ai governatori va anche la tassa sulle emissioni sonore degli aeromobili oltre che la possibilità di introdurre una tassa di scopo per le opere pubbliche. Sul fronte della sanità, lo standard, applicato dal 2013, viene stabilito sulla base di parametri relativi a tre regioni scelte dalla Conferenza unificata su una rosa di cinque (di cui obbligatoriamente la prima, che dovrebbe essere la Lombardia) indicate dal Ministero della salute di concerto con il Tesoro.
In tutto questo il Pd prende il federalismo come esemplificazione del fallimento del Governo in carica. “Loro hanno messo la patrimoniale nei decreti sul federalismo, loro hanno alzato le tasse invece di abbassarle” attacca il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Anche il presidente dei democratici, Rosi Bindi, sfida la maggioranza a misurarsi sui temi veri: “sul federalismo – dice – questo è il Governo più centralista della storia d’Italia, che ha umiliato le comunità locali, che gli ha tolto i finanziamenti, che gli ha imposto il patto di stabilità e gli ha dato solo il potere di mettere le tasse”. E il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, parla di “finto federalismo” che la Lega “deve sbandierare a elettori sempre più col mal di pancia verso Berlusconi”.

di Fortunato Laurendi

Fonte: La gazzetta degli enti locali

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento