di Maria Teresa Nardo
I fondi messi a disposizione dei Comuni in pre-dissesto dalla legge di Bilancio 2021 coprono nel caso di Napoli solo il 5% del deficit, rispetto al 37% di Vibo Valentia e l’81,6% di Reggio Calabria.
La manovra per l’anno prossimo rifinanzia il fondo istituito con la legge di bilancio 2021 (comma 775) con le risorse da destinare per gli anni 2021 e 2022 ai Comuni in pre-dissesto esclusi dall’originario articolo 53 del Dl 104/2020. La norma ha messo a disposizione 100 milioni per il 2021 e 50 per il 2022 per «da ripartire tra i Comuni che hanno deliberato la procedura di riequilibrio finanziario di cui all’articolo 243-bis del Tuel e che alla data di entrata in vigore della presente legge risultano avere il piano di riequilibrio approvato e in corso di attuazione, anche se in attesa di rimodulazione a seguito di pronunce della Corte dei conti e della Corte costituzionale, nonché tra i Comuni che alla medesima data risultano avere il piano di riequilibrio in attesa della deliberazione della sezione regionale della Corte dei conti».
La ratio della norma è di evitare soprattutto nel periodo pandemico i dissesti, e quindi supportare i Comuni in pre-dissesto che per motivi legati alla fragilità dei territori non riescono a generare risorse tali da coprire il fabbisogno corrente e ripianare il deficit pregresso, in attuazione della sentenza 115/2020 della Consulta. Una sentenza epocale che evidenzia che le crisi finanziarie degli enti non sempre sono imputabili a cattiva amministrazione, ma sono in alcuni casi conseguenza delle difficoltà economiche e sociali del territorio e, in tal caso, lo Stato deve intervenire con aiuti finanziari. La norma nasce per aiutare i Comuni in pre-dissesto in condizioni territoriali di povertà, ossia con «un basso indice di vulnerabilità sociale e materiale (Ivsm)» e una capacità fiscale pro-capite inferiore alla media nazionale.
I Comuni beneficiari di tali risorse sono stati 19 nel 2020 e 26 nel 2021. I fondi destinati a questi sono stati previsti per tre esercizi finanziari (2020, 2021 e 2022) per complessivi 200 milioni a fronte di un deficit complessivo di 272.352.396 euro con una copertura del 73,43%. Mentre le risorse destinate ai 26 sono state complessivamente 150 milioni per sole due annualità (2021 e 2022) utilizzati per finanziare un deficit complessivo di 1.671.924.058 euro (copertura dell’8,97%).
Molto probabilmente con la legge di bilancio 2022 i 26 Comuni potrebbero vedersi finanziare anche il 2023, ossia la terza annualità del bilancio come è accaduto per i 19 Comuni beneficiari nel 2020.
Le misure previste dal governo tuttavia potrebbero arrivare in ritardo poiché le sezioni regionali della Corte dei conti hanno ritenuto in alcuni casi non siano somme sufficienti a evitare la bocciatura dei Piani di riequilibrio e quindi i dissesti. In tal senso si è già pronunciata la sezione controllo della Calabria con il Comune di Bisignano che con la deliberazione 50/2021 ha bocciato il piano di riequilibrio .
In effetti le percentuali di copertura, attraverso il contributo statale della massa passiva registrano valori che vanno dal 94,79% come per il Comune di Placanica, che su 2.464.681 di massa passiva residua riceve un contributo di 2.336.264, al 4,33% come nel caso del comune di Foggia che su una massa passiva di 8.819.672 euro riceve un contributo di 381.954 euro, al 4,96% del comune di Napoli, al 37,04% del comune di Vibo Valentia all’81,65% del comune di Reggio Calabria.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
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