di V. Giannotti (bilancioecontabilita.go-vip.net 26/1/2016)
A seguito dei due gradi di giudizio amministrativi, il Consiglio di Stato ha confermato in via definitiva la condanna del Comune per non aver concluso il procedimento espropriativo nei termini e nei modi previsti dalla normativa vigente disponendo la restituzione dei beni o, in alternativa, il trasferimento della proprietà dei beni stabilendo al contempo i criteri per la quantificazione dell’indennizzo dovuto dal Comune. Il Comune ha quantificato il valore di stima del valore di mercato dell’area individuando, a seguito della citata sentenza, e quantificato l’importo totale in €. 927.708,13 di cui €. 363.247,05 per valore unitario dell’area e coefficiente di rivalutazione Istat; €. 395.988,96 per risarcimento del danno e €. 168.472,12 per interessi legali. Il Comune interroga i giudici contabili al fine di conoscere se sia possibile procedere all’acquisizione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per il citato importo totale, a seguito del riconoscimento del citato debito fuori bilancio da parte del Consiglio Comunale. La risposta al quesito è contenute nella deliberazione n.1, depositata in data 12/01/2016, della Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Puglia.
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