Il Consiglio dei Ministri approva nella seduta del 19/09/2013 il regolamento sulla commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri con comunicato stampa del 19/09/2013  a seguito della riunione del CDM n.24, rendeva noto quanto segue:

E’ stato inoltre approvato in esame definitivo, a seguito del parere espresso dal Consiglio di Stato e dalla Conferenza Stato – città, su proposta del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un regolamento che aggiorna la composizione e le modalità di funzionamento della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali; principali obiettivi dell’intervento riguardano l’adeguamento della composizione della Commissione al nuovo assetto organizzativo delle Amministrazioni dello Stato e delle associazioni rappresentative degli enti locali, la riduzione del numero dei suoi membri nel rispetto dei principi di economicità e buon andamento della pubblica amministrazione, nonché la riduzione dei costi”.

Si precisa che la Conferenza Stato Città ed autonomie locali nella seduta del 21/03/2013 avevano dato parere favorevole allo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento concernente la composizione e le modalità di funzionamento della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali, in attuazione dell’art.155, comma 2, del D.Lgs.267/00.    Tale schema di regolamento è rinvenibile al link:

http://www.conferenzastatocitta.it/Documenti/DOC_017614_ATTO%20267%20regolamento.pdf

Va, tuttavia, precisato che la precedente denominazione era quella di “Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali” attualmente “commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali”, a seguito della modificata effettuata nella denominazione dal D.L.174/12 così come convertito, con modificazioni, nella Legge n.213 del 07/12/2012.

Tra i compiti di cui dovrà occuparsi c’è soprattutto l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale che gli enti a rischio dissesto devono trasmettere anche alle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti.

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