Il Lazio apre agli acquisti dei crediti incagliati da parte delle società partecipate

28 Settembre 2023
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di GIUSEPPE LATOUR  (Giuseppe Latour –  28/09/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l
Società partecipate regionali e fornitori coinvolti in un’operazione di smaltimento dei crediti fiscali incagliati, legati al superbonus. Se con l’approvazione della legge della Basilicata, a giugno (primo firmatario: il capogruppo in Consiglio di Fratelli d’Italia, Tommaso Coviello), erano arrivati i primi segnali di un fenomeno che avrebbe potuto allargarsi anche ad altre amministrazioni, ora quei segnali sono diventati certezze. Ieri anche la Regione Lazio ha approvato in Consiglio una proposta di legge (presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Daniele Sabatini e sottoscritta da tutti i capigruppo della maggioranza) che va esattamente nella stessa direzione.
L’idea alla base della proposta è creare uno strumento compatibile con il divieto di cessione alla Pa, disegnato dal Governo a inizio anno, con il Dl n. 11/2023. Per questo, l’obiettivo è coinvolgere soggetti che non siano compresi nel perimetro della pubblica amministrazione, in base agli elenchi Istat. Così, la Regione Lazio nella sua nuova legge stabilisce che gli enti pubblici economici regionali «aventi natura di enti strumentali controllati dalla Regione, nonché le società da essa controllate», fuori dall’elenco della Pa, «assumono un ruolo attivo nella circolazione dei crediti fiscali». La Regione promuove attraverso i suoi enti e società l’acquisto di crediti dalle banche. Ma promuove anche «da parte dei suoi fornitori» un loro utilizzo diretto in compensazione.
In base alla relazione illustrativa del provvedimento, sul territorio regionale i crediti bloccati sono compresi tra i 4 e i 6 miliardi di euro: è un pezzo importante degli oltre 30 miliardi che sono bloccati in tutta Italia. Per smaltirli, società partecipate come Cotral, che si occupa del trasporto pubblico extraurbano, potrebbero mettere a disposizione la propria capienza fiscale e i propri F24: le prime ipotesi dicono che la sola società di trasporto sarebbe in grado di muovere il 10% dei crediti incagliati.
Una spinta ulteriore potrebbe arrivare, come detto, dal coinvolgimento dei fornitori della Regione negli acquisti. «Il Consiglio regionale – spiega Sabatini – ha dato senza dubbio un segnale importante di vicinanza al settore dell’edilizia».
E prosegue, aggiungendo che adesso è prevista in tempi brevissimi l’approvazione di due atti: «Una delibera di giunta, che è lo strumento più veloce che avevamo a disposizione, che dovrà definire le modalità di attuazione della legge. Poi, ci sarà una convenzione con gli istituti di credito, per far sì che ogni euro acquistato dalle società regionali venga poi reimpiegato dalle banche per assorbire nuovi crediti delle imprese, in modo da massimizzare gli effetti di questa iniziativa. In questo modo – conclude Sabatini -, imprese, fornitori e banche saranno tutti coinvolti in un’operazione virtuosa». L’obiettivo è partire entro fine anno con gli acquisti.
La legge ha incontrato dure critiche da parte dell’opposizione, perché rischierebbe di scaricare sui bilanci pubblici il problema dei crediti bloccati. È, però, molto probabile che questo schema venga replicato anche in altre Regioni. In questi giorni si sta muovendo la Sicilia, con una proposta di legge che Fratelli d’Italia sta per portare in commissione Bilancio dell’assemblea regionale. Una proposta di legge (firmata da Antonio Tutolo, gruppo Misto) è attesa nel giro di una decina di giorni ai lavori della commissione del consiglio regionale pugliese. In Umbria lunedì partiranno i lavori in commissione di un testo che ricalca quello della Basilicata e del Lazio (primo firmatario: Marco Castellari della Lega).
Discorso simile per la Calabria, dove si lavora a un testo presentato da Pietro Molinaro della Lega. In Campania c’è una proposta di legge di Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale. In Sardegna un emendamento al collegato alla Finanziaria, primo firmatario Antonello Peru, è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio regionale: prevede di cedere i crediti bloccati a società pubbliche o a partecipazione pubblica del sistema regionale.
Ma, sottotraccia, sta prendendo forma il lavoro di altre Regioni, come il Veneto. Mentre in Lombardia l’operazione sta incontrando più ostacoli: la quasi totalità delle partecipate, infatti, è ricompresa nel perimetro della Pa e, quindi, ricade nel divieto di cessione del Dl n. 11/2023. La lista di chi promuoverà gli acquisti di crediti fiscali è, comunque, destinata ad allungarsi ancora molto.
* Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 28 settembre 2023.

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