Il passaggio ai nuovi principi contabili
La riforma del Piano Nazionale di ripresa e resilienza ha previsto la dotazione di un sistema unico di contabilità economico – patrimoniale valido per tutte le Pubbliche Amministrazioni, ivi inclusi gli enti locali. In disparte i principi degni di favorevole apprezzamento da parte della Commissione, al fine di poter validamente esprimere un proprio giudizio, evidenzia la necessità di conoscere il quadro generale di attuazione della riforma, con particolare riferimento ai ruoli e alla relazione del sistema unico di contabilità economico-patrimoniale e della contabilità finanziaria. Il passaggio anche degli enti locali al solo sistema della contabilità economico patrimoniale, richiede un impegno rilevante del legislatore nazionale, attraverso i seguenti obbligatori passaggi procedurali: a) la sperimentazione della riforma; b) la formazione degli operatori; c) una semplificazione del sistema contabile complessivo, se la riforma sarà attuata conservando la contabilità finanziaria.
In merito alla contabilità economico patrimoniale, la Commissione ha segnalato le difficoltà degli enti locali, tanto da intervenire con strumenti di facilitazione delle scritture concomitanti tenute secondo il metodo della partita doppia, sempre nel rispetto del principio fondamentale della competenza economica.
Non può non evidenziarsi come, il passaggio ai principi della contabilità finanziaria, hanno avuto il pregio di introdurre alcuni strumenti nuovo come, il Fondo Pluriennale Vincolato e il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità.
Il dubbio
La Commissione, fette le premesse, non può non rilevare come, agli enti territoriali non può essere richiesto di applicare un sistema di contabilità finanziaria autorizzatoria potenziata, anche per la verifica fondamentale del rispetto dei vincoli di finanza pubblica, e nel contempo un sistema di contabilità economico – patrimoniale “accrual” separato e parallelo a “binario”. Le conseguenze che tale possibile evoluzione creerebbe negli enti locali è di immediata percezione, ossia una ricaduta non sostenibile nelle organizzazioni degli enti, il fallimento della riforma con un’applicazione del tutto adempimentale della contabilità economico – patrimoniale.
In altri termini, dopo tanti anni di lavoro della Commissione Arconet, che ha portato a risultati importanti per la Finanza Pubblica, non deve essere questa l’occasione per un confronto, datato e superato, tra sostenitori di un sistema piuttosto che di un altro.
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