La prassi di sovrastimare l’entrata, insieme alla mancanza di azioni efficaci nel recupero della stessa, avevano condotto il legislatore, proprio prima del passaggio alle nuove regole dell’armonizzazione contabile, ad aiutare gli enti locali mediante una eccezionale iniezione di liquidità contenuta nel primo provvedimento del d.l.35/2013 e successivamente riproposto con due successivi provvedimenti legislativi, con possibilità di diluizione del pagamento fino a trent’anni con correlata eliminazione della massa dei residui passivi presenti nei bilanci degli enti locali.
Va precisato come la diminuzione del potere di spesa, sia a seguito delle spending review, sia della stretta correlazione della spesa alle effettive capacità dell’incasso dell’entrata, stanno indirizzando alcune amministrazioni alla formazione di debiti fuori bilancio.
L’attenzione, pertanto, da parte dei giudici contabili è ancora oggi rivolta a verificare in via principale gli equilibri di cassa degli enti e se vi siano o meno debiti fuori bilancio.
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